”L’intenzione è quella di promuovere un referendum per capire se i miei convalligiani preferiscano andare con la vicina Svizzera, oppure accontentarsi di restare in un territorio di periferia, abbandonato al suo destino dallo Stato italiano, ipotesi quest’ultima che appare la meno probabile da accettare”. Così il presidente della Provincia di Sondrio, il leghista Massimo Sertori, aveva commentato questa mattina la decisione del governo di abolire le province sotto i 300 mila abitanti o con superficie inferiore ai tremila chilometri quadrati annunciata dal governo. Perché Sondrio è una delle 36 province che verrebbero soppresse in seguito al decreto approvato ieri dal Consiglio dei ministri.

Ma ecco che dopo nemmeno 24 ore spunta la “manina salva-Sondrio“: ”Nella notte una ‘manina’ lesta, pur di salvare il feudo leghista di Sondrio, nonché patria del ministro Tremonti (nato proprio a Sondrio il 18 agosto 1947, ndr), per quanto riguarda i criteri per abolire alcune province italiane, ha aggiunto nella manovra una norma in più”, ha denunciato in una nota il vice capogruppo dell’Italia dei Valori alla Camera, Antonio Borghesi. “Sembrerebbe, infatti – spiega Borghesi – che si salveranno dall’abolizione le province che hanno più di 300mila abitanti e quelle che, pur avendone meno, hanno un’estensione che supera i tremila metri quadrati. Stranamente è proprio il caso di Sondrio che di abitanti ne ha solo 183 mila ma supera la superficie richiesta. A pensar male si fa peccato, diceva qualcuno, ma spesso ci si prende”.

“E’ vergognoso e indegno – ha aggiunto l’esponente dell’Idv – questo continuo balletto da parte del governo sulle province, perché così si prende in giro la gente e si oltraggia la dignità delle istituzioni. Il taglio dei costi della politica è una cosa seria ma l’esecutivo non sa dov’è di casa la serietà. Il governo la smetta con questa pantomima e questi giochetti da bar: l’Italia dei Valori ribadisce di volere l’abolizione di tutte le Province ed è per questo che stiamo raccogliendo le firme per un ddl di iniziativa popolare”.

“Più che presidente della Provincia – ha sottolineato Sertori – mi sento sindaco della Valtellina e non sono neppure d’accordo con l’abolizione dei Comuni sotto i 1000 abitanti. Il mio territorio ne conta 29 di così piccole dimensioni e abolire l’ente Provincia significa non dare loro più alcuna voce, marginalizzare tanti micro-paesi in un territorio interamente montano”.

“L’abolizione delle Provincie è un processo complesso da affrontare analizzando diversi parametri di riferimento, non solo il numero degli abitanti – ha affermato invece Irene Bertoletti, capogruppo del Pd sui banchi della minoranza in Consiglio provinciale a Sondrio – altrimenti si tira una riga e chi è fuori è fuori, chi è dentro è dentro. Nel nostro territorio i Comuni sono piccoli e piccolissimi: è vero che verranno accorpati, ma i tempi saranno inevitabilmente lunghi e, nel frattempo, non ci sarà alcun ente a rappresentare l’intero territorio

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