Dietro i maxi-appalti edilizi delSan Raffaele ci sarebbe una trama segreta da film di mafia, con la storia drammatica di un’insospettabile azienda lombarda che per trent’anni viene strangolata da continui ricatti della camorra e attentati. Lo scrive il settimanale L’Espresso che parla anche di assunzioni di mafiosi imposte con la paura, prestiti in odore di usura e di visite intimidatorie nei cantieri finanziati dal grande ospedale privato.

I rapporti con il mondo degli appaltatori e fornitori, dall’ edilizia all’energia – secondo il settimanale -, sono una delle direttrici di fondo delle inchieste giudiziarie che puntano a far luce sulla montagna di debiti che rischia di far fallire il grande polo ospedaliero fondato a Milano da don Luigi Verzè. E sulle cause dell’improvviso suicidio di Mario Cal, il manager che da anni era il braccio esecutivo del prete veronese. Indagini delicate. La prima ipotesi di reato è infatti l’induzione al suicidio: pressioni esterne che potrebbero aver spinto Cal a spararsi, la mattina del 18 luglio, proprio vicino all’ufficio di don Verzè.

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L’Espresso: “Spunta l’ombra della camorra
sui grandi appalti del San Raffaele”

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