I turisti dell’ultimo turno di entrata all’Anfiteatro Flavio devono averci capito poco quando alle 17 da alcuni altoparlanti è stato trasmesso di allontanarsi subito dalla zona intorno al Colosseo. Da pochi minuti era arrivata con una telefonata anonima, la segnalazione della presenza di un ordigno all’interno del Colosseo. Arrivano decine di gazzelle dei carabinieri e volanti della polizia. Già provati dalle lunghe attese che ogni si registrano per entrare, centinaia di turisti vengono “invitati” ad uscire. Alcuni di loro protestano con i cassieri, perché avevano appena acquistato il biglietto. Vengono allontanati anche i venditori ambulanti di souvenir e i finti gladiatori che ogni giorno assediano i turisti per scattare con loro foto ricordo che si fanno ben pagare.

Il sospetto ordigno viene fatto brillare alle 18,39. Per fortuna all’interno di un barattolo da dove fuoriusciva una miccia e dello scotch, non c’era nessuna carica esplosiva. Il barattolo conteneva dell’acqua ragia e una batteria da nove volts da cui fuoriuscivano due fili elettrici colorati. Secondo i carabinieri non poteva né incendiarsi, né esplodere. Sul posto erano al lavoro dalle 17 quattro squadre dei vigili del fuoco e gli artificieri dell’Arma. Il falso ordigno era stato posizionato sulla prima arcata sinistra del monumento dal lato dell’Arco di Costantino. Il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, è arrivato sul posto per seguire le fasi di “disinnesco” della falsa bomba.

Durante l’allarme bomba al Colosseo il ministro dei beni culturali, Giancarlo Galan, è stato costantemente informato dai suoi collaboratori. Curioso il fatto che nessuna telecamera di sorveglianza è posta all’interno del celebre monumento, se è vero che il primo cittadino, dopo l’operazione degli artificieri, ha lanciato il seguente appello al ministro dei Beni culturali: “Bisogna fare in modo che nessuno possa portare all’interno del Colosseo, ordigni di questo genere. Chiederò al Mibac che nel progetto di restauro vengano inserite telecamere e metal detector all’interno del monumento”. E ha aggiunto: “Nei 25 milioni di euro stanziati per il restauro bisogna potenziare il sistema di sicurezza con telecamere”.

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