Un elicottero della Forza internazionale di assistenza alla sicurezza (Isaf, sotto comando Nato) si è schiantato al suolo ieri sera nella provincia centrale afghana di Maidan Wardak, causando la morte di 31 militari delle forze speciali americane e di sette soldati afghani. I talebani hanno rivendicato l’abbattimento dell’elicottero, un Chinook da trasporto, e una fonte militare occidentale, coperta da anonimato, ha detto al New York Times che il velivolo è stato effettivamente colpito da un razzo lanciato dagli insorti. L’incidente, confermato dalla stessa Isaf, costituisce uno dei più sanguinosi episodi dall’inizio del conflitto nel 2001.

A quanto si è appreso, il velivolo è caduto durante la notte nel distretto di Syedabad, ad ovest della capitale Kabul. Secondo Shahidullah Shahid, portavoce del governo di Maidan Wardak, l’incidente è stato accompagnato da una sparatoria in cui sarebbero morti anche otto talebani. In un primo momento l’Isaf si era limitata a confermare l’episodio, ma la gravità del bilancio delle vittime è stata evidenziata dal presidente Hamid Karzai in persona, che in un comunicato ha precisato che si trattava di “31 membri di una Forza speciale americana” e di “sette membri delle Forze afghane”. Il capo dello Stato ha quindi presentato le sue condoglianze “al presidente Barack Obama e alle famiglie delle vittime”.

Il bilancio dei soldati stranieri morti in Afghanistan sale così a 375 dall’inizio dell’anno, e a 41 dal primo agosto 2011.

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