Il Tribunale del Riesame di Napoli ha deciso: il deputato Alfonso Papa resta nel carcere di Poggioreale dove si trova dal 20 luglio. E’ stata, infatti, respinta l’istanza presentata dai legali di Alfonso Papa, Giuseppe D’Alise e Carlo Di Casola, di scarcerazione o, in subordine, dei domiciliari.

Complessivamente la decisione delTribunale del Riesame non intacca l’impianto accusatorio della Procura di Napoli se non per i due capi d’imputazione che sono caduti: uno per l’accusa di favoreggiamento personale e l’altro per concussione (e non entrambi relativi a concussione come precedentemente si era appreso).

Nello specifico, per quanto riguarda il favoreggiamento personale la tesi dell’accusa era che Papa, investito da Luigi Bisignani del compito di assumere notizie inerenti al procedimento penale riguardante Lorenzo Borgogni, direttore delle relazioni esterne di Finmeccanica, le aveva acquisite e comunicate. Un capo, annullato per Papa ma che è rimasto per Bisignani, in merito al quale la difesa del parlamentare aveva sostenuto che c’era assenza di indizi reali.

In merito alla concussione, invece, Papa era stato accusato di aver intimorito Guglielmo Boschetti prospettando che un atteggiamento amichevole avrebbe garantito appalti e contatti utili grazie alle conoscenze di Bisignani. Anche in questo caso la difesa aveva sottolineato l’assenza di gravità indiziaria.

“Papa è depresso perché 15 giorni in carcere cominciano a farsi sentire e perché ha saputo che anche la moglie Tiziana Roda è indagata per concussione nell’ambito della stessa inchiesta”, ha commentato l’avvocato Giuseppe D’Alise poco dopo avere lasciato Poggioreale. Papa si trova rinchiuso in una piccola cella del padiglione Firenze con altri due detenuti, un avvocato e un medico veterinario. “Quando ha saputo del coinvolgimento della moglie – ha proseguito l’avvocato D’Alise – è rimasto molto male e ha detto di non aspettarselo”. Le giornate del parlamentare si dividono tra confessione con il cappellano del carcere, lettura di libri, giornali e televisione. “Chiede dei suoi figli, del loro stato psicologico e non vede l’ora di poterli riabbracciare”, ha detto l’avvocato D’Alise, amico personale da molti anni di Papa, ex pm della Procura di Napoli.

Articolo Precedente

La politica degli impresentabili
Brancher condannato a due anni

next
Articolo Successivo

La solitudine dei numeri della giustizia

next