“Dobbiamo tutelare i nostri interessi, essere meno cedevoli e servili. E mostrarci con una punta di mafiosità positiva“.
On. Elio Belcastro, sottosegretario all’Ambiente

E’ di due giorni fa la notizia che un autorevole rappresentante del gruppo parlamentare dei Responsabili, la comitiva sgangherata in quota alla maggioranza di governo, è stato nominato sottosegretario all’Ambiente. News poco gradita all’allegra compagnia dei Razzi e dei Scilipoti, dal momento che le aspettative del gruppo vertevano su una nomina a sottosegretario all’Interno in sostituzione di Francesco Nitto Palma, diventato ministro della Giustizia.

Ma chi si accontenta gode e così, dopo aver battuto i piedini e aver minacciato “urbi et orbi” di affiancare De Magistris (O i soldi o me ne vado con De Magistris, sbraitava il 4 giugno scorso), l’onorevole Elio Belcastro ha dovuto accettare il nuovo incarico regalato da Silvio nella grande riffa pretesa dai Responsabili: appunto, un sottosegretariato all’Ambiente.

Avvocato penalista calabrese, classe 1954, già sindaco di Rizziconi, un piccolo comune in provincia di Reggio Calabria, con un trascorso nel nuovo Psi, Belcastro fu eletto deputato alle elezioni politiche del 2008 per la lista del Mpa in Calabria. Successivamente abbandonò Raffaele Lombardo per poi veleggiare con diverse scialuppe ( “Alleati per il Sud”, “Lega Sud Ausonia”,  “Noi Sud Libertà e Autonomia”, “Noi Sud Libertà e Autonomia, “i Popolari di Italia Domani”). Attualmente è passato alla compagine del cavaliere di Arcore sotto il vessillo di “Gruppo di Iniziativa Responsabile/Noi Sud”.

Negli annali della politica italiota, Belcastro resterà memorabile per svariati aneddoti. L’11 novembre 2009, a proposito della vicenda Cosentino, sentenziò: “Per quanto mi riguarda non darò mai autorizzazione a procedere contro chiunque venga chiamato in causa per concorso esterno in associazione mafiosa. È un’ipotesi di reato inventata da certa magistratura.” Il 22 dicembre 2010 scagliò intimidazioni pesanti contro l’on. Barbato dell’Idv, minacciando di suonargliele. Il 12 marzo 2011, in occasione delle votazioni delle mozioni sulla crisi, tra cui quella del Pd sull’assegno di disoccupazione, non si presentò in Aula e, assieme a Salvini della lega Nord, si avvalse del generoso voto di un collega pianista.

Ma il repertorio delle stramberie belcastriane si è arricchito recentemente di altre perle succulente: ospite del programma radiofonico La Zanzara, il deputato “responsabile” è stato protagonista di uno scoppiettante confronto con il conduttore, Giuseppe Cruciani, che con non poca fatica è riuscito ad arginare la tracimante furia logorroica di Belcastro. Il risultato del vis à vis è di una comicità straordinaria. Dopo un preambolo in cui il nostro ripete a mò di nenia che ha ricevuto tante felicitazioni “da mezzo mondo”, giura che quella del politico è una vita grama e sofferta (lui stava decisamente meglio prima), afferma che quella carica non era la sua “massima ispirazione” e asserisce che mai il Pd potrebbe prendere il posto dell’attuale maggioranza governativa perché è il “partito delle mazzette”, per poi giungere al clou dell’intervista telefonica.

Ma lei prima diceva che il suo gruppo era trattato da Berlusconi come un servo e ora che è cambiato?
E’ cambiato che ora ci sono più colloqui, più discorsi…

Dunque, lei ora è sottosegretario all’Ambiente, giusto? Lei sa cos’è il protocollo di Kyoto?
Il protocollo di Kyoto io lo so che cos’è, però io non consento a lei … io c’ho tre lauree… no, per cui… non le consento di fare gli esamini, ha capito? Questi giochini… io invece non lo so lei che laurea ha…

Scusi, lasci perdere se io sono laureato o no. Lo sa cos’è il protocollo di Kyoto o no?
Ma certo che lo so, ma non lo voglio dire a lei! Lei non può fare un esame a un parlamentare, se mai mi metto io a fare gli esami a lei, e vedrà che farà una bella figura da ignorante!

Ma cosa c’entra, è lei che fa il sottosegretario!
E allora? E allora lei è abilitato a fare gli esami a me?

Ma no! E’ un gioco!
E allora io con lei non ci gioco! Hehehe!

Vabbè, non vuole giocare … e allora che cosa vuol dire “Pm10”?
Allora insiste! Insiste! Insiste! E allora? Eh eh eh!

No, Belcastro, scusi, abbia pazienza, ma non è che io faccio il sottosegretario all’Ambiente. Lei che competenze ha per fare il sottosegretario all’Ambiente?
No, ora, con estrema serenità… e allora… lei, lei, no? Lei pensa come tanti altri, no?  Che il parlamento italiano è fatto da gente ignorante… ma nel Parlamento italiano c’è tanta gente che rappresenta il popolo davvero, e io rappresento una parte di popolo che ha molta più dignità di tanti altri… noi calabresi portiamo la cultura nel mondo, noi veniamo dalla Magna Grecia… noi siamo a Roma per…

Ma che vuol dire Magna Grecia!
… Noi siamo a Roma in 500 mila… noi siamo a tutti i livelli… se i calabresi si ritirassero a casa un giorno – che è il mio sogno – le assicuro che l’Italia rimarrebbe priva di molta, molta cultura… a cominciare da tutti i primari medici che abbiamo in giro… a cominciare dai nostri maestri al Nord…

Ma che vuol dire, cosa c’entra?!
Le dico che lei non è autorizzato, né abilitato, e vorrei vedere il suo curriculum…

Ma cosa c’entro io, è lei il sottosegretario all’Ambiente, mica io!
Io la ringrazio, la saluto, un abbraccione agli italiani.

Click. Telefonata interrotta bruscamente.

Come direbbe Berlusconi, tutta colpa dei Pm. Dieci, per l’esattezza.

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