Stefano Raimondi, ucciso a Mykonos il 29 luglio

E’ stato confermato l’arresto di uno dei tre giovani stranieri fermati ieri a Mykonos in seguito alla morte del giovane connazionale Stefano Raimondi, 21 anni, durante una rissa scoppiata nel locale ‘Cavo Paradiso’ dell’isola greca. Lo riferiscono fonti della Farnesina, mentre il capo dell’ufficio consolare di Atene, Francesco Latronico, si è recato ieri sul posto. Gli altri due giovani che erano stati fermati insieme al sospetto – che ha confessato di aver colpito l’italiano – sono invece stati rilasciati e gli inquirenti avrebbero terminato di raccogliere le diverse testimonianze sulla dinamica dei fatti. Non si conoscono ancora i risultati dell’autopsia sul corpo di Raimondi.

Intanto, gli amici, una decina, tra i 18 e i 22 anni, che erano in vacanza con Stefano stanno rientrando in queste ore in Italia. Per molti di loro era il primo viaggio all’estero, senza i genitori. Hanno ripreso la strada del ritorno sconvolti, disperati. La salma di Stefano rientrerà quasi sicuramente martedì.

Adesso in paese tutti vogliono capire cosa abbia distrutto i sogni dello studente di Economia, 21 anni, un ragazzo solare, robusto, sempre con il sorriso sul volto. “Eravamo seduti al bar, avevamo trascorso delle ore divertenti e piacevole – hanno raccontato gli amici tornati a Ospedaletto – Il locale cominciava a svuotarsi e mentre usciva si è avvicinato al nostro tavolo quell’energumeno svizzero-greco che ha tirato un pugno a uno di noi, senza alcun motivo, poi ha fatto un altro giro attorno al tavolo e ha colpito con un pugno un altro di noi”. A quel punto i ragazzi italiani decidono di pagare e raccogliere le loro cose per andarsene dal Cavo Paradiso (a dirupo sul marre, piste da ballo, piscina, bar, aperti fino al mattino), il più bel locale dell’isola. Sono le 4 del mattino e nessuno di loro ha voglia di innescare un litigio. Ma lo svizzero si avvicina di nuovo. “Stefano era già in piedi e ha cercato di allontanarlo – continua il racconto degli amici – E allora l’altro ha preso la bottiglia di vodka sul tavolo e l’ha fatta roteare con grande violenza, usandola come una mazza da baseball e ha colpito alla tempia Stefano”.

In casa dei genitori, che gestiscono una grossa azienda agricola alla Cascina Mandella, alla periferia del paese oggi è stato un via vai ininterrotto di amici e parenti. E’ andata subito da loro anche la cugina di Stefano che faceva parte della comitiva in vacanza a Mykonos. Ieri mattina era stata raggiunta sull’isola dai familiari del ragazzo, partiti subito per la Grecia e oggi sono tornati insieme. E’ andato a trovare i genitori di Stefano anche il sindaco di Ospedaletto Eugenio Ferioli. “Sono ancora sotto choc, è come se facessero fatica a comprendere quello che è accaduto – ha spiegato il sindaco – Alternano momenti in cui sembrano molto forti, si preoccupano di cose pratiche come il funerale con altri in cui il dolore prevale e si chiedono come faranno ad andare avanti”.

I funerali si svolgeranno probabilmente a metà della prossima settimana nella parrocchia di Ospedaletto. Stefano verrà poi sepolto nel cimitero di Villanova del Sillaro (Lodi), paese di origine dei Raimondi. “Siamo tutti genitori con figli in vacanza, siamo tutti sconvolti – dice ancora il sindaco Eugenio Ferioli – In paese non si parla d’altro, questa è una piccola comunità, due negozi, lo spaccio dei Raimondi”. “Ognuno di noi vorrebbe fare qualcosa per quella famiglia – conclude Ferioli – Oggi dalla Grecia ci hanno chiesto dei documenti per il trasferimento della salma e io ho chiamato una dipendente dalle ferie per mandarla negli uffici comunali, lei ha provveduto subito”.

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