Cosa hanno in comune il debito pubblico, l’immigrazione, il welfare, la concorrenza e la tutela del consumatore, l’ecologia, la droga,  la riforma dello Stato e la riforma elettorale,  la giustizia e le carceri, il rischio sismico e la ricostruzione dell’Aquila, l’Unione Europea?

Sono questioni centrali del nostro tempo che non trovano mai spazio nell’informazione e nei programmi di approfondimento della Rai. Una realtà cancellata dalle televisioni italiane che produce effetti devastanti sull’efficienza della politica. Se un tema scompare dall’agenda televisiva, infatti, scompare anche dall’agenda politica, perché i partiti non si trovano costretti a risponderne al popolo. Sono temi scomodi al potere, perché affrontarli significherebbe mettere in discussione gli equilibri delle oligarchie dominanti.

Prendiamo il debito pubblico: oramai ha sfondato il record di 1.900 miliardi di euro: in pratica ogni italiano, neonati compresi, ha 31 mila euro di debito. Ci ruba il futuro, impedisce investimenti in infrastrutture, asili, nuovo welfare. Ma da trent’anni neanche un dibattito televisivo in cui i diversi schieramenti siano costretti a spiegare al grande pubblico le loro proposte per ridurlo. Ai partiti non conviene occuparsene, perché sono abituati a comprarsi il consenso attraverso la spesa pubblica: si chiama democrazia acquisitiva.

Oppure L’Aquila: qualcuno sa se la ricostruzione è mai partita? E l’Unione europea, che praticamente si sta sfaldando senza che nessun italiano abbia avuto la possibilità di capirne qualcosa? E i costi di vent’anni di politiche proibizioniste sulle droghe, ne vogliamo discutere?

Opporsi a questo stato di cose è l’obiettivo della campagna InformeRai : tutto quello che avreste voluto sapere ma la Rai non ha mai osato dirvi che ieri abbiamo presentato insieme a Riccardo Iacona, Lucia Annunziata, Laura Boldrini, l’Istituto Bruno Leoni e Angelo Bonelli. “Avete colto il punto, è su questi temi che si gioca lo stato di salute della nostra democrazia. Non esiste solo un problema di par-condicio, ma di racconto della realtà: se i temi non entrano in circolo nell’opinione pubblica, non finiranno mai sul tavolo della politica” ci ha detto in un appassionato intervento Riccardo Iacona.

Cosa fare? Semplice, reclama il tuo diritto a una informazione completa, a conoscere per deliberare. Denuncia la Rai all’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, chiedendo che ordini al servizio pubblico di informare e organizzare dibattiti sui temi sino a oggi oscurati. Per fare questo basta un fax o una email. Abbiamo messo a disposizione su internet un modulo con cui potrai chiedere approfondimento su tutti quei temi oppure potrai indicarne anche uno solo.

Basta un click per avviare un procedimento istruttorio; se arriveranno centinaia, migliaia di denunce, molto potrà cambiare. Altrimenti ci ritroveremo ancora con i plastici di Bruno Vespa e la sua necrofilia. Pensate che nell’ultimo anno sono state 30 le puntate dedicate alla cronaca nera, di cui 15 solo per il caso di Sarah Scazzi! Mentre se consideriamo insieme Porta a Porta, Annozero e Ballarò, su 223 puntate andate in onda nell’ultima stagione solo una ha riguardato questioni ambientali, 3 l’immigrazione, 7 l’economia e 9 la giustizia (quasi sempre però si trattava di leggi ad personam e dei processi Berlusconi). Nulla su tutti gli altri temi.

Insomma, facciamo saltare il tappo dell’ignoranza in cui vogliono continuare a tenere milioni di italiani che si informano solo con la televisione, e costringiamo la politica a uscire dalle sterile risse obbligando gli schieramenti a confrontarsi su proposte concrete, oppure ad ammettere che non sono altro che comitati d’affari che devono essere mandati a casa.

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