Manuel Valls, esponente del Partito socialista francese e sindaco di Evry

Se in Italia, pur di sbarazzarsi di Berlusconi, Gianfranco Fini pensa a un’alleanza a largo raggio, dalla sinistra a Fli, addiritura sotto la guida del leghista «buono» Roberto Maroni, a Parigi idee simili cominciano a farsi largo in vista delle presidenziali del 2012. Se i socialisti infatti vogliono vincere e battere Nicolas Sarkozy, dovranno mettere insieme più forze possibili e gettare da subito un ponte che colleghi sinistra e centro fino ai rappresentanti dissidenti della destra, in particolare i gollisti più intransigenti.

A metà luglio Ségolène Royal aveva già avanzato un’ipotesi di questo tipo. Negli ultimi giorni questa volontà è stata sostanzialmente confermata da Manuel Valls, altro influente rappresentante del Partito socialista francese (Ps), sindaco di Evry, appartenente alla sinistra moderata. Per le presidenziali (o almeno per il secondo turno, quando si affronteranno due soli rivali e uno di loro, nonostante l’attuale debolezza nei sondaggi, dovrebbe essere proprio Sarkozy), Valls auspica «una maggioranza di largo assembramento». «Per gli elettori tutto questo è evidente – ha sottolineato il primo cittadino di Evry in un chat con gli internauti del sito di Le Monde – almeno per i francesi, numerosi, che vogliono andare oltre la pagina del sarkozysmo». Il futuro candidato socialista, dopo il primo turno, dovrà riuscire «non solo a riunire sinistra ed ecologisti, ma uomini e donne come Dominique de Villepin, François Bayrou o Corinne Lepage».

La Lepage è una centrista dalla forte vocazione ambientalista (e un discreto bacino di voti). Bayrou presiede il MoDem, partito di centro: l’uomo ha perso colpi rispetto al primo turno delle presidenziali del 2007 (arrivò terzo dietro a Sarkozy e Royal, con il 18,6 per cento dei consensi), ma potrebbe riconquistare la fiducia di una parte dell’elettorato moderato. Interessante è soprattutto il riferimento a Dominique de Villepin, espressione dell’alta borghesia parigina, già premier e fedelissimo di Chirac, rivale di Sarkozy anche sul piano giudiziario per lo scandalo Clearstream. E che appare sempre più come probabile candidato di destra alternativo all’attuale presidente, con un occhio rivolto a quella parte dell’Ump, il partito conservatore, che si richiama alla tradizione gollista, allergica allo “stile” politico di Sarkozy.

Alleanze di questo tipo, anche se previste per il post primo turno, si preparano per tempo. La Royal, nel 2007, se avesse avuto dietro di sé un partito socialista compatto e  avesse potuto contare sull’appoggio esplicito di Bayrou (che non ottenne, malgrado diversi abboccamenti dell’ultima ora), avrebbe potuto vincere. Adesso la signora e Valls sono candidati alle primarie socialiste, che si terranno nell’ottobre prossimo, anche se non appaiono i favoriti. I probabili vincitori sono Martine Aubry e soprattutto François Hollande. Ma il fatto che già ora si parli all’interno del partito di una possibile alleanza trasversale, che arrivi fino a un conservatore doc come de Villepin, è significativo. I due favoriti non si sono pronunciati al riguardo. Ma un’apertura del genere della rigida Aubry sembra assai improbabile. Il pragmatico Hollande, invece, potrebbe sottoscrivere una strategia di questo tipo.

L’ultimo sondaggio dell’Ifop dà vincenti sia Hollande con il 57 per cento dei voti che la Aubry con il 43, in lizza con Sarkozy al secondo turno. Ma il figlio di Carla Bruni deve ancora nascere, con il relativo can can mediatico. Sarkozy negli ultimi tempi si mostra più vicino ai francesi, lanciando ogni tanto qualche frecciatina anti-immigrati per riconquistare l’elettorato più a destra, sedotto da Marine Le Pen. Insomma, Sarkozy può ancora vincere e solo un’alleanza più ampia possibile tra gli oppositori potrà contrastarlo.

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