Sei persone sono state arrestate e successivamente rilasciate a Oslo nell’ambito dell’operazione di polizia avviata questa mattina in connessione con i due attacchi di venerdì. Chiarite le loro posizioni, riferiscono fonti di polizia norvegesi, è stato accertata l’assenza di legami con Anders Breivik.

Intanto è salito a 93 morti il bilancio delle vittime dei due attacchi che hanno colpito venerdì la Norvegia. L’ultima vittima è un ferito che era ricoverato all’ospedale di Oslo, ha riferito la rete televisiva Nrk. Altre “nove o dieci persone”, riferiscono le stesse fonti, sono tuttora in condizioni critiche, mentre cinque risultano ancora disperse. Il conto dei morti potrebbe alla fine sfiorare le cento persone.

Ulteriori dettagli nel frattempo vengono diffusi sulle operazioni di venerdì e monta la polemica sui ritardi nell’intervento delle forze dell’ordine. La polizia norvegese ha infatti impiegato un’ora e 30 minuti a intervenire sulla scena del massacro di Utoya, un ritardo attribuito alla difficoltà a trovare rapidamente un elicottero di intervento. In mancanza dell’elicottero, le forze speciali arrivate vicino al luogo della tragedia dopo 50 minuti dall’inizio degli spari, hanno deciso di raggiungere l’isola in auto e barca; ma ci sono voluti 20 minuti di auto per raggiungere il lago e poi altri 20 minuti per trovare una barca disponibile.

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