E Roberto Maroni straccia Umberto Bossi anche sulla rete. Il sito padania.org nelle scorse settimane ha lanciato un sondaggio rivolto ai propri lettori tramite il quale chiede di indicare quale potrebbe essere il nuovo leader della Lega Nord. Le scelte sono molteplici. Si parte ovviamente dal Capo, Umberto Bossi, poi giù con Roberto Calderoli, Roberto Castelli, Roberto Maroni, Flavio Tosi, Luca Zaia per chiudere poi con le opzioni “un uomo nuovo” e “non so”. I risultati non lasciano margini di dubbio. Il sondaggio è stato votato circa 1800 volte, Maroni guida la classifica con il 36,5% delle preferenze (654 voti). Per trovare Bossi bisogna scorrere l’elenco fino alla quinta piazza, dove lo troviamo fermo al 4,1% delle preferenze, con 74 voti. A dividerli ci sono l’uomo nuovo (22,3%), Flavio Tosi (19%) e Luca Zaia (11,7%). Peggio del Senatur fanno Castelli (2%) e Calderoli (1,7%), che hanno preso meno preferenze degli indecisi (2,6%).

Il sito internet in questione (Padania.org) tratta quasi esclusivamente di politica e in particolare della Lega, poi c’è spazio per il federalismo e l’economia, chiaramente in salsa padana. Ha anche una sezione dedicata ai politici leghisti, ciascuno con la sua pagina riservata: da Borghezio a Salvini passando per Speroni e Cota, senza dimenticare tutti i big. Si occupa di Lega al punto che sente il bisogno di specificare di non avere nulla a che fare con il partito Lega Nord o con il quotidiano La Padania. Il sondaggio in questione deve infatti aver dato parecchio fastidio a qualcuno, tanto che l’altra Padania, quella di partito, domenica 17 luglio chiedeva a gran voce di chiudere padania.org. L’appello, condensato in un articolo di Leonardo Boriani, nasce dall’errore di un’agenzia stampa che, proprio parlando del sondaggio, aveva generato la confusione tra padania.org e lapadania.com, attribuendo a un generico “Padania” la paternità della ricerca, apriti cielo.

Ma allora che cos’è è padania.org? Così si legge in una pagina del portale: “E’ un sito indipendente fondato nel 1997 e non è collegato in nessun modo a giornali, partiti o movimenti politici”. E sulla scelta del nome puntualizzano: “Secondo la definizione comunemente accettata e riportata dall’enciclopedia italiana Treccani e da Wikipedia, Padania è una denominazione geografica alternativa usata per indicare la Val Padana, ovvero la pianura Padana. L’aggettivo padano nasce nel XIX secolo, derivato da Padus, il nome latino del fiume Po. Solo successivamente alla pubblicazione delle prime pagine di questo sito nel 1997 il termine Padania ha subito anche una forte connotazione politica, divenendo comunque termine di uso comune per definire la Val Padana”.

Dunque nessuna volontà di creare confusione e di sostituirsi alla Padania di partito: “Questo sito è attualmente parte di un progetto di ricerca indipendente autofinanziato dalla Nexus-Iba e denominato Demos-3”. Su Padania.org o su Nexus-Iba, è praticamente impossibile trovare il nome di un giornalista, di un responsabile. Difficile dunque dare una connotazione precisa al sito. Anche se temi e a argomenti non lasciano margini di interpretazione, non è possibile stabilire con certezza se vi sia una regia politica, più o meno occulta, che ne governa i contenuti. Una cosa è certa: Roberto Maroni è il preferito dai lettori. Aveva già spopolato in un precedente sondaggio, quello sul Padano dell’anno 2010, quando aveva doppiato Luca Zaia e staccato di sette misure il leader Bossi.

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