“Non è stato un voto segreto e va annullato”. Il Pdl insorge contro il voto della Camera che ieri ha autorizzato l’arresto del deputato berlusconiano Alfonso Papa. “In quest’aula deve esserci garanzia di un voto segreto, non la parodia di un voto segreto”, ha affermato Fabrizio Cicchitto, capograuppo del Pdl. ”Va assicurata la possibilità per il singolo deputato di poter lavorare e scrivere al suo posto in aula senza essere spiato e fotografato. In questo vogliamo essere garantiti dalla presidenza”. In caso contrario “ritireremo la nostra adesione a questo meccanismo di voto”.

Cicchitto si riferisce ai fotografi presenti in tribuna stampa, che con i loro potenti teleobiettivi riescono a immortalare i singoli parlamentari al momento del voto. Alla lametela si unisce il capogruppo leghista Marco Reguzzoni: “Non ho fatto in tempo ad uscire dall’aula che ho letto una notizia dall’agenzia di stampa più importante del Paese, secondo cui io volevo nascondere la mia intenzione di voto. Siccome i giornalisti e i fotografi sono concentrati soltanto in due settori dell’Aula, sostanzialmente proprio sopra i banchi della Lega, chiediamo che nelle occasioni importanti come quella di ieri i fotografi vengano sistemati in tutte le tribune dell’aula e non solo in quelle sopra i banchi della Lega”.

L’ufficio di presidenza della Camera ha in programma di esaminare la questione in mattinata. Un altro versante della polemica tocca il capogruppo del Pd Dario Franceschini. Nel suo intervento di ieri, Franceschini aveva dichiarato la posizione del Pd a favore di dell’arresto di Papa, e aveva annunciato che i deputati del suo gruppo avero reso palese il loro voto. “Una cosa è dire come si vota, un’altra è votare seguendo un ordine di scuderia”, lo ha redarguito Silvano Moffa di Popolo e territorio. “Il voto segreto deve essere il voto più libero in una Camera libera, e la presidenza deve garantirlo”. Immediata la controreplica dell’interesssato:  “Il sistema di segretezza del voto è a tutela dei singoli parlamentari, ma nulla osta che ciascuno renda palese il suo voto con uno stratagemma tecnico consentito dal sistema che comunque funziona”. Per l’Italia dei valori, Massimo Donadi bolla l’intera discussione come “una sciocchezza”.

Intanto Alfonso Papa ha trascorso la prima notte in carcere a Napoli. Sabato mattina si presenterà davanti al gip di Napoli e, hanno anticipato i suoi legali Giuseppe D’Alise e Carlo Di Casola, è intenzionato a rispondere alle domande. Riservandosi però di valutarle una per una.

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