Il logo del collettivo Strozzateci TuttiUn anno. E’ già trascorso un anno dalla ideazione del progetto/blog Strozzateci Tutti. Sono stati dodici mesi di lavoro condiviso, di riconoscimenti e premi importanti ma soprattutto di impegno infaticabile perché la nostra idea di collettivo non si incagliasse, come spesso accade, nelle secche degli entusiasmi che muoiono presto.

Il nostro modo (uno dei tanti) di incanalare l’impegno civile contro le mafie è stato ovunque apprezzato. E di questo siamo lieti. Abbiamo realizzato un imponente lavoro antologico sperimentando le potenzialità inesauribili della scrittura collettiva e, soprattutto, abbiamo creato un collettivo che oggi è una realtà concreta e operativa.

Molti di noi, in questi lunghi mesi, hanno preso parte a dibattiti, a incontri affollati e partecipati. Molti altri sono stati invitati a tenere laboratori nelle scuole, a non smettere di dire quanto le mafie condizionino la vita di tutti, anche di chi se ne crede al riparo. Tutti gli autori di Strozzateci Tutti sono stati a vario titolo sollecitati a esprimere la loro opinione sui temi più strettamente connessi alla letteratura di impegno civile.

Seguendo questo solco e partendo dal presupposto imprescindibile che per scrivere di mafie, più di qualunque altra cosa, occorrono regole e parametri chiari, il collettivo di Strozzateci Tutti, ad un anno dalla sua nascita, presenta il progetto di un Laboratorio di scrittura d’impegno civile. Qualcuno dirà che non se ne sentiva per niente il bisogno. Noi, al contrario, pensiamo che sia necessario.

Nel fitto reticolo di associazioni, movimenti centri di studio, blog, siti web, scuole, cooperative sociali e così via, manca, al momento, un laboratorio per cimentarsi nella scrittura complicata che intende raccontare le mafie. Le narrazioni di questo tipo, al tempo di internet e della diffusione di massa delle notizie, sono particolarmente rischiose, per non dire insidiose, anche per una diffusa tendenza alla thrillerfiction che finisce per rendere incredibilmente accidentato e scivoloso ogni percorso di scrittura d’impegno civile.

Peraltro non si può non rilevare come anche il più rigoroso cronista, che si tiene lontano dalle tentazioni narrative, non si limita mai a trasporre fatti scarni, a riversare su carta il dato di fatto oggettivo e inconfutabile: non può farlo, perché ogni racconto è già una ricostruzione, che si avvale di scelte, omissioni, tagli di dettagli, sintesi, interpretazioni, collegamenti… Nella fase di scrittura vengono, poi, ricomposti i pezzi di ciò che l’autore ricorda o crede di ricordare, oppure di ciò che altri hanno ricordato e verbalizzato.

Ne consegue che la scrittura, per sua stessa natura, allontana dalla verità vera. Un fatto viene prima ricostruito nella memoria e poi ancora ricostruito nelle convenzioni del linguaggio che si intende utilizzare. La materia originale è sempre pre-testuale, è solo un punto di partenza. Durante l’elaborazione del racconto, saranno le stesse convenzioni del linguaggio scelto a condizionare i contenuti narrativi.

Nella scrittura di impegno civile c’è di più, perché le forme e i contenuti narrativi devono necessariamente rispondere a regole e parametri chiari: la scrittura sulle mafie non può essere frutto d’ improvvisazione. Il nostro collettivo, come ci è stato chiesto da più parti in questi mesi, intende ora fornirli, ovviamente in maniera che non può non essere parziale. Siamo tuttavia convinti che un punto di partenza sia pur sempre qualcosa di importante.

Strozzateci Tutti Lab sarà un pensatoio permanente, gratuito e interamente on line. Sul nostro blog sarà inserito un decalogo che orienterà la scrittura sulle mafie attraverso la spiegazione di alcuni concetti-chiave e di passaggi metodologici e criteri di riferimento necessari (l’uso delle fonti, l’approccio alle fonti, l’utilizzo della citazione, la differenza tra l’informazione e la diffamazione, lo studio di testi di riferimento imprescindibili etc.). Verranno, inoltre, richiesti contribuiti e lezioni a intellettuali ed esperti di scrittura sulle mafie.

Con il laboratorio, da settembre partirà un concorso gratuito e on line rivolto agli allievi delle ultime classi della scuola secondaria e ai giovani scrittori che intendono cimentarsi con la scrittura d’impegno civile. I racconti ritenuti migliori verranno periodicamente pubblicati on line. I più votati andranno a costituire una rosa di racconti che confluirà in una raccolta pubblicabile a cura del nostro collettivo.

La scrittura d’impegno civile può contribuire in maniera significativa ad allargare la rete contro le mafie, a diffondere una cultura della legalità che sia anche un riconoscimento della dignità della vita stessa. Siamo fermamente convinti, infatti, che la lotta alle mafie è prima di tutto una lotta per il diritto alla vita.

di Carmen Pellegrino
Per conoscere meglio il collettivo Strozzateci Tutti clicca qui

Articolo Precedente

Happy Birthday: gli U2
e i 93 anni di Mandela

next
Articolo Successivo

Noi e Bennato per la resistenza del Teatro Valle

next