Dopo la sentenza del Tribunale di Torino di sabato scorso, la Fiom è “pronta a sostenere tutti i lavoratori di Pomigliano che vogliono difendere i loro diritti, aprendo cause individuali” contro la Fiat. Riparte da qui, come annuncia il leader delle tute blu della Cgil, Maurizio Landini, l’inziativa Fiom dopo la pronuncia del tribunale di Torino sull’accordo separato di Pomigliano.

“Nei prossimi giorni valuteremo il da farsi. Le cause sono indipendenti dalle motivazioni della sentanza. Noi siamo pronti a difendere il diritto dei lavoratori di essere assunti dalla Newco senza firmare il nuovo contratto ma con quello del 2008”, spiega.

Ma la strategia dei metalmeccanici della Cgil non si ferma qui. “Vigileremo su possibili discriminazioni nei confronti di iscritti Fiom e sul tentativo di aggirare la sentenza di Torino che dice a chiare lettere come la Fiom anche se non ha firmato l’accordo di Pomigliano può istituire Rsa interne allo stabilimento”, annuncia il presidente della Consulta giuridica della Cgil, Piergiovanni Alleva che ricorda come la legge ammetta in questi casi “la prova statistica”.

Ed i numeri, per la Fiom, fino ad oggi sono “sospetti”: su 137 assunti nella Newco di Pomigliano non risulta al sindacato che ce ne sia uno iscritto alla Fiom; “dai nostri conti ce ne dovrebbero essere almeno 10. Ma aspettiamo di raggiungere almeno quota 300 assunti per fare una valutazione più precisa”, dice ancora Alleva avvertendo:”Se ci sarà un ritardo poco spiegabile ai danni di lavoratori nostri iscritti, che resterebbero per questo in cassa integrazione, non aspetteremo un minuto di più per mettere mano a un ricorso”.

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