“Le nebbie della Val Padana devono avere offuscato la mente del presidente della Provincia di Varese, per spingerlo ad affermazioni che trovo alquanto bizzarre, se non offensive per la storia di una terra che vanta un’identità che affonda le sue radici nella millenaria storia del nostro Paese”. Il presidente dell’Umbria, Catiuscia Marini, fatica a prendere sul serio la proposta del leghista Dario Galli. L’esponente varesino del Carroccio, per ridurre i costi della politica, ha invitato l’esecutivo a cancellare le province e le regioni più piccole, come l’Umbria e il Molise.

Proposte bollate come “sorprendenti” dal governatore di Perugia. Marini, ieri ha pubblicato sul sito internet dell’Ente una nota, difendendo la regione che guida, terra che “in tanti secoli ha contribuito e contribuisce alla stessa identità della nazione Italia. Lo ha fatto con le sue donne ed i suoi uomini che hanno segnato nel profondo la stessa storia della cristianità, da San Francesco e San Benedetto, da Santa Chiara a Santa Rita. Lo ha fatto e lo fa con generazioni di semplici cittadini che hanno contribuito nei secoli a costruire l’identità degli umbri e dell’Umbria che il presidente Galli vorrebbe cancellare con un colpo di spugna. Lo fanno oggi imprenditori, uomini di cultura, dell’artigianato, della moda e del tessile, del mondo dell’enogastronomia, solo per citarne alcuni, che con il loro quotidiano lavoro hanno dato all’Umbria un brand apprezzato e conosciuto, forse non dal presidente Galli, ma in tutto il mondo si”.

Pure sui costi della politica la presidente Catiuscia Marini non accetta lezioni da Dario Galli e ingaggia una lotta a chi spende meno, rivendicando il primato della terra più virtuosa: “E quanto ai costi della politica dovrebbe sapere lo stesso presidente Galli che in questa terra sono i più bassi d’Italia (lo dice anche Galli parlando della provincia di Varese, ndr), perché il nostro senso di identità, di appartenenza a una comunità che si riconosce in un essere umbri, ci ha sempre nella storia imposto il rispetto dei cittadini, anche riducendo al minimo i costi per chi è chiamato a rappresentarli. Questa è la regione dove la stessa sanità vanta un equilibrio di bilancio che ha fatto dire a un autorevole studio del Cerm che esportando il modello Umbria della sanità in tutta Italia lo Stato risparmierebbe ben 12 miliardi di euro all’anno”.

Infine l’appello: “Caro signor presidente Galli condivido il suo volere discutere di un più razionale e meno costoso assetto istituzionale dello Stato e non farò come lei, dicendo che basterebbe abolire le province a partire dalla sua. Questo è un tema che richiede un confronto serio, rigoroso, come merita quello sull’assetto di un Paese e le sue rappresentanze territoriali nei quali i cittadini devono sapersi riconoscere. E la invito a farlo, ma ad una condizione. Per lei, ovviamente, visto che io per ciò che mi riguarda ho idee e mente sgombre da pregiudizi. E la condizione è che in quel giorno non vi sia nebbia in Val Padana – conclude la Marini – così lei potrà confrontarsi avendo mente e idee un po’ più chiare”.

Intanto il popolo della rete sui social network si è sbizzarrito nel commentare l’ultima sparata leghista. I commenti sono pressoché equamente divisi tra sostenitori e detrattori della proposta di Galli. Chi propone di abolire la Lega e chi spernacchia alla maniera di Bossi. Alcuni approvano: “Accorpiamo il Molise all’Abruzzo”. Qualcuno rincara: “Via anche le regioni a statuto speciale e le province autonome”. Altri ancora allargano la cerchia delle regioni da eliminare alla Valle d’Aosta.

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