“Siamo nati da una costola di balena che è conservata dentro al Duomo”. Così ha esordito il marinaio Vinicio Capossela, prima di iniziare a suonare in piazza Grande a Modena di fronte a diverse migliaia di persone.

I venti pezzi del nuovo album Marinai, profeti e balene si sono susseguiti per un paio d’ore di spettacolo, in mezzo ad una piazza gremita, con la voglia di raccontare una surreale e personalissima vita del mare, il suo fluttuare tra echi folk alla Bob Dylan e richiami letterari alla Melville, Celine e Conrad.

Perché il nuovo tour del cantante nato ad Hannover, cresciuto musicalmente tra il Dams e le osterie di Bologna (qualche sera fa la deviazione “cinematografica” in piazza Maggiore con Capossela ad accompagnare il pianoforte di Moby Dick e Fellini), non è soltanto una questione di mero ascolto. La versione piratesca live di Vinicio è anche percezione visiva, dovuta ad una scenografia che incanta e immerge lo spettatore nelle viscere di una balena che viaggia ondeggiante nel mare.

Un immaginario marinaresco ed avventuroso che Capossela ha adottato come orizzonte filosofico ed espressivamente bukowskiano, da qualche mese a questa parte: “solo in mezzo al mare, lontano dalle regole della terraferma, gli uomini possono comprendere meglio il senso della propria esistenza”.

Brani come Billy Bud, Lord Jim, Il grande Leviatano e Pryntil, suonati da un gruppo di eccelsi musicisti, travestiti da inquietanti bucanieri, si possono riascoltare e rivedere nuovamente venerdì 15 luglio nel cortile del Castello Estense di Ferrara (44 euro), con inizio alle 21.30.

(d.t.)

La fotogallery è di Roberto Serra

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