Scrivere di Bossi jr o di Brunetta è una perversione sadica. Ed è un pò come sparare sulla Croce Rossa. Probabilmente nessuno baderebbe alle loro esternazioni se essi non fossero esponenti istituzionali. Ma uno è consigliere regionale e l’altro ministro. Renato guadagna circa 46mila euro lordi mensili più lo stipendio da deputato mentre Renzo, per il suo incarico alla regione Lombardia si deve “accontentare”, a 23 anni, di circa 12mila euro al mese. Il novello sposo impartisce lezioni di vita e mortifica i precari che guadagnano, se va bene, un compenso 50 volte inferiore al suo; il pluripetente, nominato di recente responsabile “media” della Lega Nord vuole spiegare al quasi coetaneno Mark Zuckelberg come meglio orientare l’uso dei social network e del cosiddetto “web 2.0“.

Invitato ad intervenire ad un convegno su vecchia e nuova tv tenutosi alla Casa del Cinema di Roma (al programma dei lavori mancava evidentemente un intermezzo comico) ha spiegato in un videomessaggio la sua filosofia della rete come strumento che “riavvicini alle culture dei territori, cosa che è andata persa quando il mondo è andato nell’ottica della globalizzazione, quindi avvicinandosi al globale ma perdendo il locale”.
Poi tenta, invano, di spiegarsi meglio: “I social network sono quel tramite tra la gente e queste notizie che magari sono notizie a livello nazionale internazionale ma danno la possibilità alla gente di esprimere la loro opinione e dà la possibilità a chiunque di essere collegata a questa notizia che non è più astratta ma diventa più vicino”. E fortuna che era un messaggio scritto…

L’approccio ai new media in chiave padana era chiaro fin dai tempi in cui il salmonide diffondeva su facebook due giochi: il primo “Converti il comunista” aveva lo scopo di trasformare il “triste e logoro bolscevico in un felice leghista“, illuminandolo con il Sole delle Alpi (il simbolo racchiuso nel contrassegno della Lega Nord) e tenendolo lontano dai pomodori che Veltroni e Franceschini lanciano ai “compagni” pentiti. Il secondo, “Rimbalza il clandestino” incarnava perfettamente il rapporto tra “global” e “local”: il giocatore “leghista” deve difendere il suo territorio dagli sbarchi degli extracomunitari e quando le imbarcazioni toccano a sorpresa il suolo italiano è compito del braveheart padano respingere l’invasione e affondare l’imbarcazione.

L’utenza di Internet, come emerge dalla ricerca diffusa ieri dal Censis è cresciuta di oltre il 6% in due anni attestandosi al 53,1% e i giovani oggi si informano su Google, Facebook e sui quotidiani online al pari dei telegiornali. Una realtà che gli stessi tg non possono ignorare.
C’è da augurarsi tuttavia che la videoconferenza del Trota non sia stata notata dal direttore Minzolini. Dopo le notizie su “Mamma orsa che dirige il traffico per salvare i cuccioli” e sull'”Avvistamento del coccodrillo del lago di Falciano” potremmo ritrovarci una rubrica curata dall’esordiente massmediologo che ci guida all’uso intelligente della rete.

Web 2 Trota 0

Scrivere di Bossi jr o di Brunetta è una perversione sadica. Ed è un pò come sparare sulla croce rossa. Probabilmente nessuno baderebbe alle loro esternazioni se essi non fossero esponenti istituzionali. Ma uno è consigliere regionale e l’altro ministro. Renato guadagna circa 46mila euro lordi mensili (il trattamento economico della presidenza del Consiglio) più gli emolumenti da

deputato mentre Renzo, per il suo incarico alla regione Lombardia si deve “accontentare”, a 23 anni di circa 12mila euro al mese. Il novello sposo impartisce lezioni di vita e mortifica i precari che guadagnano, se va bene, un compenso 50 volte inferiore al suo; il pluripetente, nominato di recente responsabile “media” della Lega Nord vuole spiegare al quasi coetaneno Mark

Zuckelberg come meglio orientare l’uso dei social network e del cosiddetto “web 2.0”.

Invitato ad intervenire ad un convegno su vecchia e nuova tv tenutosi alla Casa del Cinema di Roma (al programma dei lavori

mancava evidentemente un intermezzo comico) il salmonide ha spiegato in un videomessaggio la sua filosofia della rete come strumento che “riavvicini alle culture dei territori, cosa che è andata persa quando il mondo è andato nell’ottica della globalizzazione, quindi avvicinandosi al globale ma perdendo il locale”.
Poi tenta, invano, di spiegarsi meglio: “I social network sono quel tramite tra la gente e queste notizie che magari sono notizie

a livello nazionale internazionale ma danno la possibilità alla gente di esprimere la loro opinione e dà la possibilità a

chiunque di essere collegata a questa notizia che non è più astratta ma diventa più vicino”. E fortuna che era un messaggio scritto…

L’approccio ai new media in chiave padana era chiaro fin dai tempi in cui il giovane massmediologo diffondeva su facebook due

giochi: il primo “Converti il comunista” aveva lo scopo di trasformare il “triste e logoro bolscevico in un felice leghista”,

illuminandolo con il Sole delle Alpi (il simbolo racchiuso nel contrassegno della Lega Nord) e tenendolo lontano dai pomodori che

Veltroni e Franceschini lanciano ai “compagni” pentiti. Il secondo, più tristemente noto, fu “Rimbalza il clandestino” e che

incarnava perfettamente il rapporto tra “global” e “local”: il giocatore “leghista” deve difendere il suo territorio dagli sbarchi degli extracomunitari e quando le imbarcazioni toccano a sorpresa il suolo italiano è compito del braveheart padano respingere l’invasione e affondare l’imbarcazione.

L’utenza di Internet, come emerge dalla ricerca diffusa ieri dal Censis è cresciuta di oltre il 6% in due anni attestandosi al 53,1% e i giovani oggi si informano su Google, Facebook e qui quotidiani on line al pari dei telegiornali. Una realtà che gli stessi tg non possono ignorare.
C’è da augurarsi tuttavia che la videoconferenza del Trota non sia stata notata dal direttore Minzolini. Dopo le notizie su “Mamma orsa che dirige il traffico per salvare i cuccioli” e sull'”Avvistamento del coccodrillo del lago di Falciano” potremmo ritrovarci una rubrica curata dall’esordiente massmediologo che ci guida all’uso intelligente della rete.

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