Occorre far presto, prima che sia troppo tardi, perchè ci stanno per sottrarre lo spazio libero della Rete, quello che porta a confrontarci. Occorre scendere nelle piazze reali e in quelle virtuali, schierarsi per un’Internet libera e plurale. Oggi alle 17.30 si celebra la Notte della Rete, l’iniziativa digitale contro la preannunciata delibera Agcom sul diritto d’autore, organizzata da Agorà Digitale e promossa da ilfattoquotidiano.it, che la trasmetterà in diretta streaming insieme a centinaia di blog e micro web tv. L’Agcom potrebbe pronunciarsi domani. Ad oggi il condizionale è d’obbligo, anche perchè fonti interne hanno fatto trapelare una pausa di rilessione.

Comunque gli internauti scendono in campo, e lo fanno dopo una serie di iniziative significative tra cui, lo scorso anno, Liberarete, maratona per la libertà di informazione contro la legge bavaglio. Oggi più che mai è fondamentale che tutti si impegnino per salvaguardare il Web, farlo crescere e rafforzarlo, soprattutto in un paese con un drammatico ritardo infrastrutturale e culturale. Va protetto e non vessato continuamente come certa politica fa, pensando di regolare manu militari lo spazio del pensiero libero e critico.

Però è indispensabile spiegare ciò che la Rete rappresenta, anche in termini di crescita e di business. In questo blog, in cui trattiamo temi legati al lavoro, mi piace ricordare come da una recente ricerca di Boston Consulting commissionata da Google emerga che l’economia di internet sia in continua espansione e in Italia abbia raggiunto nel 2010 un valore di circa 31,6 miliardi di euro, pari al 2,0% del Pil. In notevole crescita rispetto al 2009 quando era di 28,8 miliardi. E questo dato sarà più che raddoppiato entro il 2015. Nel resto d’Europa la situazione è ancora più marcata. In Gran Bretagna l’economia di Internet vale attualmente il 7,2% del Pil.

Credo che oggi più che mai sia indispensabile un movimento trasversale. E che occorra far comprendere chiaramente il valore della Rete. Indigniamoci, ma tutti. Mobilitazione corale, con tutta la società civile. E’ necessario che le battaglie che si portano avanti sul Web escano dai confini di una rischiosa autoreferenzialità. Occorre compiere un ulteriore passi in avanti per spiegare davvero a tutti quanto Internet sia importante. Non è un’utopia. Insieme (e col tempo) ce la faremo.

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