La corsa al tormentone è ufficialmente cominciata, il ritmo forsennato con il quale la radio trasmette le hit del momento ha, di fatto, inaugurato la grande stagione estiva.

Quale sarà la canzone capace di “agitare i placidi sogni” degli italiani?

Spulciando le classifiche di riferimento, nei siti principali di musica, è possibile capire o quantomeno individuare i trend di riferimento: Latina, Dance, Made in Italy, insomma par di capire che l’industria discografica, anche nel 2011, non ci faccia mancare nulla. C’è chi addirittura lancia il sondaggio per eleggere il pezzo più “Hot” dell’estate!  La Repubblica, infatti, tramite le pagine autorevoli del proprio sito web ha organizzato la caccia al “tormentone dell’estate”, invitando i propri lettori a votare i pezzi in questione.

Facendo una rapida ricognizione nel sito è possibile scoprire le canzoni che vanno per la maggiore ma una volta messe a fuoco, più che agitare “i placidi sogni” degli italiani, potrebbero (o perlomeno dovrebbero) evocare loro gli incubi peggiori.

Evitare con cura l’analisi delle canzoni (anche perché la tristezza risulterebbe fatale) non mette comunque al riparo da possibili domande spontanee. Ci si chiede ad esempio perché il livello medio musicale/culturale degli italiani debba ripiegare sempre più grazie a chi invece dovrebbe alzarlo.

Chi se non le radio potrebbero fare questo? Vero anche che ognuno può decidere di ascoltarsi – fai da te – la musica che vuole ma quel fascino antico – nonostante le nuove tecnologie – resiste o meglio resisterebbe se non fosse che la programmazione radiofonica che infesta l’etere supera di gran lunga i limiti dell’imbarazzo. Ci si concentra soprattutto sulle stazioni commerciali, quelle che a conti fatti hanno maggior seguito. Qualche nome? Radio Dee Jay e Rete 105 tanto per citare quelle di riferimento (ma la lista è certamente più ricca), emittenti in grado di esaudire – tra una pubblicità e un’altra – “ogni nostro ragionevole desiderio”. Avete voglia di scatenarvi agitando il bacino, nonostante la sciatica imperante? La Danza Kuduro vale certamente lo sforzo. Oppure preferireste accendere la passione “a dovere” poco prima di “avere caldo”? Rassicuratevi, Rabiosa è il pezzo che fa per voi e se “proprio proprio” non riuscite a rinunciare al Made in Italy, Fare le Valige sarà la colonna sonora delle vostre vacanze.

Un disastro su tutta la linea. Anche chi avrebbe dovuto alzare il livello di guardia naviga a vista. Virgin Radio – l’unica emittente rock a livello nazionale di rilievo – dopo una partenza rassicurante ha tradito le attese: le trasmissioni sono prive di contenuti e la musica a corredo è solo l’incipit di quello che potrebbe essere.

Lo sfacelo al quale le nostre orecchie sono quotidianamente sottoposte ha chiaramente una base osservante: sopra di essa regnano le case discografiche, le quali comandano grazie al potere del “Dio Denaro”. Qualche nome? Emi, Sony, Universal, tutte insieme appassionatamente, alla ricerca del tormentone che – a conti fatti – non è la canzoncina da canticchiare sotto la doccia ma un assegno circolare di svariate migliaia di euro; contano i ricavi, questo è quanto.

Così, Born This Way, la sentirete sotto l’ombrellone accanto alle scottature del vostro vicino ma vi massacrerà le orecchie anche nei corridoi dell’Esselunga e pure sotto il casco dal parrucchiere.

Esistono fortunatamente le Web Radio (se ne conoscete di valide, fuori i link!) nelle quali è possibile rifugiarsi, scoprendo – di fatto – un mondo sommerso, composto da generi e sottogeneri che divengono con un clic ogni tipo di play list possibile. Emittenti digitali vere e proprie, in grado di esaudire “ogni nostro ragionevole desiderio”.

Avete voglia di favorire il crepuscolo ascoltando le note rassicuranti degli Arcade Fire? Chiudete gli occhi, The Suburbs sfumerà lentamente dentro Let England Shake – il nuovo singolo di Pj Harvey. Preferireste forse evocare lo spirito di Ian Curtis con una selezione rigorosamente dark? Cominciate a “bistrarvi gli occhi”, dopo Transmission potrebbero partire le note urticanti di No Tears dei Tuxedomoon.

Un mondo a parte si diceva che richiama molto da vicino le radio libere di fine anni 70, quelle che innalzavano per davvero il livello medio musicale/culturale degli italiani, grazie alla passione scaturita da chi le gestiva ovvero persone in grado di irradiare l’etere con una programmazione radiofonica stupefacente.

Nostalgico? Ebbene sì.

9 canzoni 9 … per sfuggire alla “canicola radiofonica”

Lato A

Loniterp • Verdena

Velleità • I Cani

Niente Che Non Va • Carpacho

Las Nuevas Fashion Chicas • El Santo Nada

Lato B

I Spit Roses • Peter Murphy

A Chore • Tom Vek

Modern Art • Black Lips

Sleep Composite • Tv Ghost

Face in the Crowd • Cat’s Eyes

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