Alfano comincia là dove si era interrotta la storia di Almirante e dove era iniziata la fuga da solista di Gianfranco Fini. Il Guardasigilli vivrà a Mirabello, in provincia di Ferrara, il suo battesimo del fuoco da neo segretario politico del Pdl. Angelino Alfano è atteso per venerdì prossimo sul palco storico dal quale Giorgio Almirante arringava le sue truppe. E dal quale Gianfranco Fini colse l’eredità del Movimento Sociale per trasformarlo nella destra europea di Alleanza Nazionale. E, sempre da quel palco, lo scorso 2 settembre il presidente della Camera dichiarò chiusa l’esperienza nata dal predellino in Piazza San Babila, lanciando la fronda interna che diventerà Futuro e Libertà.

Corsi e ricorsi che il coordinatore emiliano-romagnolo del Pdl, Filippo Berselli, in sede di presentazione della kermesse contesa tutt’oggi ai finiani (la loro manifestazione si terrà sempre a Mirabello, a settembre), cerca di scongiurare parlando di un “partito che non c’è più”. Certo che Berselli non può negare che le cose non vadano benissimo nella sua Emilia Romagna dove la frattura con la Lega si è consumata da mesi, la sconfitta elettorale è stata sonora e il partito stesso è diviso per accaparrarsi un quartiere di Bologna, il Santo Stefano, unico conquistato dal centrodestra alle elezioni amministrative e dove c’è il rischio di elezioni anticipate.

“L’altra festa – ha rincarato la dose Berselli – è fatta in un cortile di una casa colonica di un amico”. L’amico è Vittorio Lodi, patron storico della Festa Tricolore, amico personale di Almirante prima e di Fini poi. Nonché sponsor del senatore ferrarese Alberto Balboni, ex An ora plenipotenziario provinciale dei berlusconiani.

Un “tradimento” che lo stesso Vittorio Lodi non gli ha mai perdonato. Balboni dal canto suo minimizza e nega ogni volontà di concorrenza con la Festa Tricolore. “Abbiamo anticipato la festa – ha sottolineato – perché volevamo dare un segnale di rilancio con Alfano, segretario nazionale del partito eletto all’unanimità e per acclamazione”.

Quanto ai rivali di Fli e ai suoi vecchi, ed ex, amici, “non siamo in polemica con nessuno. Cercavamo un luogo che fosse un simbolo. Personalmente  – ha aggiunto Balboni – non faccio altro che fare quello che faccio da 29 anni. Dal 1982 tranne l’anno scorso quando ci fu lo strappo di Fini”.

E, a scanso di equivoci, anche il nome sarà diverso. Se due anni fa il compromesso tra le due anime del Pdl venne raggiunto attraverso il nome “Festa tricolore della libertà”, quest’anno la dicitura sarà semplicemente “Il mio canto libero”.

Sotto quest’insegna Berselli e Baloni porteranno a Mirabello da giovedì 7 a domenica 10 luglio mezzo governo. A partire proprio dal neo segretario Alfano, il 7 alle 18.

L’inaugurazione del 6 è affidata invece al ministro dell’Interno, Roberto Maroni, che discuterà del futuro della coalizione e dei rapporti tra Pdl e Lega Nord con il governatore della Lombardia, Roberto Formigoni, l’ex ministro Sandro Bondi e il ministro per l’Attuazione del programma di Governo, Gianfranco Rotondi.

Gli altri ospiti illustri saranno i ministri Gelmini, La Russa, Fitto, Meloni e Matteoli. Mentre si attende la conferma di Tremonti, gli altri invitati sono Cicchitto, Rotondi, Quagliariello, Viespoli, Moffa e, giusto per tornare a parlare di corsi e ricorsi, i “reprobi” Urso e Ronchi.

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