Il brillante curriculum di Alfonso Papa. Da giovane magistrato a Napoli a deputato Pdl alla Camera, da vice capogabinetto al ministero della Giustizia con Castelli e Mastella a rappresentante del ministro alla Giustizia per il Tavolo di lavoro sulla lotta alla corruzione in ambito Ocse (fonte: la Navicella parlamentare), da professore a contratto in Storia delle organizzazioni criminali (fonte la Navicella parlamentare) a accusato di favoreggiamento personale, rivelazione di segreto d’ufficio, corruzione, concussione ed estorsione nell’ambito dell’inchiesta sulla P4 dei pm della Procura di Napoli Henry Woodcock e Francesco Curcio.

Dopo le dichiarazioni di Pd, Idv, Terzo Polo e Lega, malgrado la disperata difesa del Pdl, Alfonso Papa sta rischiando la galera.

Vita da Papa

Triste è il destin di chi, Papa già in culla,
astuto, adulatore, opportunista,
sensibile allo charme d’ogni fanciulla,
perde il successo che già aveva in vista.

Da Napoli partito magistrato,
raggiunse con velocità sospetta
la Camera ove fare il deputato,
raccomandato da Verdini e Letta

a un Cavaliere sempre ben disposto
ad accettare nella sua brigata
chi per salire in vetta ad ogni costo
azzarda di finir dietro una grata.

Pupillo della Guardia di Finanza,
che par fornirgli informazioni d’oro,
con amici monelli in abbondanza
da Gigi Bisignani a Achille Toro,

da Gianni Letta a Previti e Verdini,
da Pollari al Pio Pompa dei dossier,
è un uomo che frequenta birichini
e in quanto tal ben visto dal premier.

Un tempo vice capogabinetto
con Castelli e Mastella alla Giustizia,
gli fu negato il posto prediletto
di sottosegretario, con nequizia.

Ma per Woodcock, pm abominando,
ottenne Papa soldi e promozioni
con ricatti e soffiate, utilizzando
della Finanza, ahimé, le informazioni.

E fu così che un Papa destinato
ad una inarrestabile carriera,
da quel Woodcock infam perseguitato,
in questi giorni rischia la galera.