Mi proponevo di affrontare il tema del rapporto tra Londra e lo sport. Affascinata già da tempo dal mondo della box, mi sono imbattuta in Jonathan Lawson, professione kickboxer. Un campione vincitore del titolo inglese e di quello mondiale. Il prossimo ottobre, alle soglie dei 40 anni, chiuderà la sua carriera con un incontro in Macedonia.

John appare lontano dagli stereotipi. Non solo perché ama la buona cucina (ha cominciato a lavorare in una pizzeria italiana di Shoreditch, a Londra, quando aveva 16 anni). Non solo perché, una volta conclusa la sua carriera sportiva, sogna di aprire un ristorante. Ma soprattutto per l’equilibrio che trasmette. John ha una grande forza fisica, sul ring è senza dubbio un guerriero. Nella vita quotidiana invece è gentile, riservato, sicuramente non violento.

Ecco una sintesi del John Lawson-pensiero. Controllo: “Per sfidare il tuo avversario devi essere completamente calmo, anche se dentro hai l’energia di una supernova”. Insegnamento: “Una parte essenziale del mio lavoro: imparo dai miei studenti”. Disciplina: “Quando da adolescente ho iniziato le arti marziali pensavo di usarle per attacco o difesa. Non è mai avvenuto. Quando sei sicuro di te, non hai bisogno di essere aggressivo con gli altri. Quelli che cercano guai vogliono vittime deboli”. Solo i vigliacchi si comportano così, il ring è misura.

Quello che sentirete alla fine dell’episodio è un brano originale di David Kira, musicista spagnolo di grande talento.

Clicca qui per guardare il primo episodio e il secondo episodio della serie.

di Anna Bianco, regista italiana a Londra

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