Gianfranco Fini ha chiuso a ogni ipotesi che l’Aula della Camera riprenda l’esame della Comunitaria 2010, dopo la bocciatura di ieri dell’articolo 1 con le deleghe al governo per l’attuazione delle direttive Ue. Il presidente della Camera, a quanto si è appreso, lo ha chiarito oggi nel corso della conferenza dei capigruppo. Dal respingimento del primo articolo, ha spiegato, “discende sicuramente la preclusione in toto, o in larga parte, degli articoli 2 e 3 strettamente connessi”.

Ma anche altri articoli, ha proseguito, “potrebbero risultare preclusi”. Dunque serve “un’accurata ricognizione delle parti escluse dalla preclusione, che richiede tempi adeguati”. Di certo, ha sottolineato, “il provvedimento ha perso la sua natura di legge Comunitaria” e si e’ ridotto “a un insieme di articoli che attuano in maniera disorganica atti comunitari. Sicché potrebbe porsi un problema di identificazione della legge Comunitaria, con le conseguenze procedurali che discenderebbero”. Per questo, “allo stato non è possibile inserire il ddl nel calendario di luglio” dei lavori dell’Aula. Due, a questo punto, le soluzioni possibili secondo Fini: “Un successivo provvedimento del governo che dia attuazione alle direttive più urgenti, dal cui mancato recepimento potrebbero derivare responsabilità per lo Stato italiano” e “l’inserimento nel ddl Comunitaria per il 2011 degli articoli preclusi”.

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