Expo 2015 è a rischio. Si sono persi tre anni, non è stato rispettato il cronoprogramma sul quale Milano ha vinto contro Smirne e così, l’assemblea generale del Bureau des Espositions di Parigi, l’organo che assegna e verifica i lavori di Expo, avvisa: “Il progetto è a rischio”. Lo ha detto il segretario del Bie, Vicente Loscertales, arrivato stamani a Milano proprio per verificare lo stato dei lavori. Il nodo rimangono i terreni e le gare d’appalto: se non partiranno entro luglio e i cantieri non apriranno entro ottobre Milano dovrà dire addio all’esposizione internazionale.

Già due settimane fa a Loscertales aveva espresso perplessità sul piano presentato da Roberto Formigoni sulla scelta e la gestione dei terreni per ospitare Expo. Seppur il segretario del Bie abbia definito “buona” la costituzione di una nuova società da parte della Regione (in cui entreranno anche Comune e Fondazione Fiera) per acquistare i terreni, molti dubbi rimangono legati alla tempistica. “La priorità è iniziare i lavori”, ha detto stamani. E ha invitato a mettere fine alle liti che in tre anni hanno caratterizzato la società. A partire da Letizia Moratti che ha tenuto in stallo il cda per un anno nel tentativo di far nominare come amministratore unico il fidato Paolo Glisenti. E’ dovuto intervenire Silvio Berlusconi per sbloccare la situazione e far insediare come ad Lucio Stanca. Poi l’ex ministro dell’innovazione è stato rimosso per essere sostituito da un altro uomo della giunta Moratti: Carlo Sala, direttore generale del Comune.

Letizia Moratti era stata nominata commissario straordinario dalla Presidenza dei ministri ma, dopo aver perso le elezioni e aver passato il testimone di Palazzo Marino a Giuliano Pisapia, l’ex sindaco ha lasciato l’incarico. E oggi non è ancora stato nominato un suo sostituto. Il nome più accreditato è quello di Formigoni. Il governatore lombardo però vuole che sulla decisione ci sia collegialità, per evitare nuove polemiche. “So che vi aspettate che sia io”, ha detto stamani Formigoni, “ma non intendo decidere da solo” .Il presidente della Regione ha spiegato che anche per Loscertales “è essenziale avere un commissario che rappresenti l’Italia davanti al Bie e agli altri Paesi e lo farà presente alle istituzioni”.

Il segretario del Bie ha avvisato: è importante che tutti coloro che si occupano di Expo “parlino un solo linguaggio chiaro” secondo Loscertales. Insomma, basta polemiche, e questo vale anche per l’orto planetario inserito nel concept plan realizzato fra gli altri dall’architetto Stefano Boeri, ora assessore comunale all’Expo che avrebbe voluto un rilancio dell’idea. “L’idea dell’orto – ha concluso Loscertales, che ha in programma anche incontri con il sindaco Pisapia e il presidente della Provincia Guido Podestà – è incorporato nel master plan, ne fa parte”, ed è proprio questo master plan che è stato “approvato dall’assemblea generale del Bie”, e quindi non va cambiato.

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