L'attivista inglese Brian HawBrian Haw l’ho incontrato più o meno un anno fa. Era il “disobbediente” inglese morto sabato scorso in un ospedale tedesco, dopo una lunga malattia. Lo ero andato a trovare a casa sua, cioè per strada. Se ne stava in piedi, sostenuto dalle grucce, accanto a una tenda, che aveva piantato davanti al Parlamento di Westminster – il più antico del mondo -, dal 2001. Vento pioggia, guerra in Iraq con Bush e guerra in Afghanistan. Blair, Brown, Cameron. Eventi della storia della Gran Bretagna si erano succeduti, passandogli sulla testa. Lui se ne stava sempre piantato lì, come la sua tenda.

Che ci stava a fare lì, Brian Haw, con la sua mimetica il suo elmetto da battaglia, su cui erano attaccati innumerevoli simboli di pace? Semplicemente a ricordare a tutti – non si stancava di ripetere con il suo eloquio trascinante – che il diritto deve prevalere sulla forza, la giustizia e la pietà sulla barbarie della guerra. E che tutti i conflitti sono una tragedia per l’umanità, sempre e comunque. Retorica di un pazzo visionario? Può darsi. Lui la disobbedienza civile, però, la viveva ogni giorno sulla sua pelle, mica per scherzo.

Il mondo se ne va per altre logiche, che non sono quelle di Brian. Eppure, nonostante le minacce di sgombero delle autorità cittadine, il “villaggio della democrazia” sorto attorno al coraggio di Brian sta ancora al suo posto. Non lo sgombrano quando passa la regina in carrozza per l’apertura del Parlamento. Non l’hanno rimosso, giusto spostato sul marciapiede che borda il giardino, neppure quando si sono sposati William e Kate e qualcuno voleva ripulire Parliament Square da quel campo di straccioni.

Così, per dieci anni, ogni santo giorno che un parlamentare britannico entrava o usciva dal portone di Westminster, si trovava quell’uomo, piccolo, dagli occhi che ti metteva addosso quando parlava, e che ti facevano sentire quasi in imbarazzo, a ricordare cosa vuol dire mandare un soldato in guerra. Perché uno come lui, determinato e mite disobbediente, è semplicemente il sale della democrazia, senza cui ogni assemblea democratica muore. Il segno tangibile del dissenso.

Ti sia lieve la terra Brian. Democracy village vivrà della tua umanità.

In alto, Brian Haw in una foto del 2007. Per ingrandire clicca qui

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