Insorge il Pdl bolognese contro la svolta ambientalista del sindaco Virginio Merola che, come primo atto del mandato, ha eliminato i pass auto per i consiglieri comunali a Palazzo d’Accursio. “Nei bar siamo accomunati alla banda dei furbetti dei pass invalidi, io non ci sto”, è sbottato in consiglio comunale Lorenzo Tomassini. Uno sfogo condiviso dal collega di partito Daniele Carella: “Questa decisione ha creato consiglieri di serie A e consiglieri di serie B. Il nostro ruolo è stare in mezzo alla gente, ma così alcuni di noi non possono”.

A non andare giù al Pdl è stato anche il metodo adottato da Merola: “Ci saremmo aspettati un dibattito in aula, invece si è scelta una forma unilaterale senza confronto”, ha detto Tomassini, secondo il quale il sindaco “ha così tradito la sua vera personalità, come fece con la moschea inventando percorsi partecipati finti”.

Per Tomassini, insomma, si tratta “di una scelta autoritaria, ma non autorevole, che sancisce chi può entrare e chi può stare fuori”. E soprattutto, ha proseguito, “siamo stati additati come parassiti, privilegiati, persone che sfruttano la propria carica per vizi personali”. Sulla stessa linea Carella: “Il nostro ruolo non è solo venire qua, ma il nostro luogo di lavoro è la città. Stare in mezzo alla gente, andare dove ci chiamano”, ha ricordato a Merola. Inoltre, ha sottolineato, “la zona intorno a Palazzo d’Accursio è ora nel caos. Prima si fanno i parcheggi e poi si tolgono i pass, sennò è assoluta demagogia”.

E ha quindi concluso ironicamente, rivolgendosi direttamente a Merola: “Mi auguro che voglia punire anche noi, dandoci la Panda a metano. Ci facciamo punire volentieri. Come gli assessori, la dia anche ai consiglieri comunali. Non ci offendiamo”.

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