Il fatto di essere considerati infallibili non è, evidentemente, presupposto per l’immobilità nelle proprie opinioni. Quando stamane ho letto delle recentissime affermazioni di Benedetto XVI contrarie all’energia nucleare, mi è parso di ricordare dichiarazioni di qualche anno fa che andavano in senso del tutto contrario. Qualcosa ritrovo sul mio blog Petrolio, e un accenno anche sull’autorevole Staffetta Quotidiana. Per riuscire a ricostruire il tutto bisogna ricorrere alla cache di Google, che da Pressante riporta dichiarazioni del cardinale Martino risalenti al 2006:

“Come membro dell’Aiea, la Santa Sede aderisce ai programmi per l’uso pacifico dell’energia atomica”. E anche: “La questione dell’energia alternativa deve preoccupare il mondo intero perché le fonti non sono eterne”.

E per finire: “A chi gli chiede come mai un esponente vaticano si pronunci a favore del nucleare proprio a vent’anni da quella tragedia, il cardinale risponde che la Santa Sede è stata sempre favorevole al nucleare civile e ricorda che essa fu nel 1957 tra i fondatori dell’Agenzia Internazionale dell’Energia Atomica (Aiea) […] Nelle conclusioni del Seminario, il cardinale ha esortato la Comunità internazionale a fornire un aiuto concreto all’Ucraina, auspicando anche ‘un approccio non ideologico al tema dell’energia nucleare per uso civile’. ‘Non ideologico’, ha spiegato, nel senso di ‘pragmatico, non guidato da preconcetti pro o contro’, e tenendo conto anche della crisi energetica”.

Nonostante la soddisfazione per tale repentino cambio di rotta in senso antinucleare, è legittimo chiedersi cosa abbia fatto cambiare idea alla Santa Sede. Forse il Papa è circondato da scienziati più competenti e obiettivi dei tanti sedicenti consulenti che malconsigliano i nostri politici, e che dopo averlo informato sull’imminente esaurimento delle fonti fossili si sono preoccupati di renderlo finalmente edotto sulla pericolosità del nucleare.

Santità, potrebbe prestarci qualcuno dei suoi esperti? Ci sono partiti italiani che avrebbero acuto bisogno dei loro servigi.

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