La terza sezione della Corte d’appello di Palermo ha rimesso in libertà, per decorrenza dei termini di custodia cautelare, quattro imputati condannati con l’accusa di essere stati fiancheggiatori del superboss Bernardo Provenzano e di avere fatto parte della cosca di Villabate (Palermo). Uno degli scarcerati prestò la carta d’identità per procurare le schede telefoniche necessarie al “viaggio della speranza”, un altro accompagnò il superboss di Cosa nostra, in Francia e durante la trasferta fece più di una puntata al casinò, un altro ancora partecipò al comitato di accoglienza per festeggiare il rientro a Villabate del capomafia corleonese, reduce dall’operazione a una spalla e alla prostata, eseguita a Marsiglia nel 2003. Libero anche un presunto prestanome dei boss, Vincenzo Alfano. I 4 imputati erano stati arrestati nel 2006 ed erano ancora in cella perché condannati, il 2 luglio 2009. Gioacchino Badagliacca e Giampiero Pitarresi avevano avuto sette anni e mezzo ciascuno, Vincenzo Paparopoli e Vincenzo Alfano sei anni e otto mesi a testa. Quasi due anni dopo la decisione di secondo grado, però, la sentenza definitiva della Cassazione non è ancora arrivata (l’udienza è prevista per la metà del mese) e la stessa Corte d’appello ha dovuto metterli fuori perché il tempo è scaduto. La scarcerazione è avvenuta tra la fine di aprile e i primi di maggio, ma la notizia si è appresa solo ieri. I quattro presunti mafiosi devono presentarsi tre volte alla settimana in un posto di polizia.

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