Che la moglie di Fazio parli con Fiorani usando il telefono di Grillo non deve stupire. Il parlamentare è il politico-chiave nella storia della scalata Antonveneta. Come scriverà il gip Forleo nel 2007, nell’ordinanza con cui chiederà al Parlamento l’autorizzazione a usare le telefonate, Grillo palesa la sua sempre pronta disponibilità a fornire il suo apporto anche attraverso legami con altri soggetti di più grosso calibro politico-istituzionale appartenenti comunque alla sua area politica e non compitamente emersi quantomeno nei ruoli da essi effettivamente svolti. Da una parte Grillo tiene i rapporti con Fazio e con l’alto funzionario di Bankitalia Angelo De Mattia; dall’altra fa da trait d’union tra Fiorani e Berlusconi. Inoltre, come spiegherà il banchiere di Lodi, Grillo esercita “un’importante azione di lobbismo in relazione ai lavori parlamentari che hanno portato alla promulgazione degli emendamenti della legge sul risparmio favorevoli alla posizione del governatore” e riceve “direttamente dal presidente del Consiglio” l’incarico di seguire l’iter legislativo “di un emendamento che correggesse quello contro il governatore”.

Grillo racconta a Fiorani “di aver a sua volta incaricato De Mattia di redigere la bozza” e di avere poi “trasmesso la bozza direttamente al presidente del Consiglio Berlusconi”. Grillo concorda con Fiorani persino quello che il premier deve dichiarare alla stampa. Fiorani rivela ai magistrati che un’intervista di Berlusconi a Panorama Economy “ricalcava esattamente le indicazioni date al premier da Grillo, così come da me concordate con il senatore”. Il banchiere e il senatore si sentono di continuo. Tra i due, a partire dal 26 giugno 2005, la Guardia di finanza registra decine di telefonate. Alle 17.07 di quel giorno, per esempio, Grillo annuncia a Fiorani di aver parlato “con tutt’e due”, cioè con De Mattia e Fazio, e aggiunge che in caso di ostacoli scenderà in campo la Casa delle libertà.

Grillo: Poi, da domani, se qualcuno si alza, replichiamo a livello politico.

Fiorani: Ma certo.

Grillo: Però li ho trovati tutti e due molto sereni…

Due giorni dopo Fiorani lo chiama per dirgli che la Consob sta facendo le bizze e sembra non voler dare l’ok alla scalata.

Fiorani: Oggi è il giorno più importante in assoluto, lo sai… perché abbiamo avuto le ultime sorprese negative da parte di Cardia [Lamberto, numero uno della Consob, nda]… lui personalmente.

Grillo: Mascalzone!

Fiorani: Per cui veramente un bastardo! Ma guarda che noi… ti voglio dire una cosa Gigi, noi stasera se non approvano il progetto oggi, noi oggi partiamo con una denuncia formale.

Grillo: Certo […].

Fiorani: Passiamo alla denuncia personale e anche di carattere penale, perché la commissione tecnica ha licenziato il progetto… un’ora e mezzo fa dicendo che era tutto [ok].

Grillo: Ma roba da matti…

Fiorani: Andava tutto bene con il parere unanime. E lui invece ha avuto il coraggio, la tracotanza oppure la… volgarità di dire: “Ma però se noi aspettassimo ancora un attimo…” e dopodiché siamo partiti in quinta, cercando di fare… tutte le azioni del caso. Noi non siamo più secondi a nessuno, guarda assolutamente.

Grillo: Ma certo. Ma fai bene.

Fiorani: E oggi è il giorno che, guarda, facciamo la guerra.

Grillo: Fai bene.

Il senatore rassicura il banchiere. Gli spiega di aver trascorso due ore in mattinata con De Mattia e di averlo “trovato assolutamente intonato”. Poi aggiunge che alle 19 si vedrà “con Tonino” (Fazio), poi gli “farà sapere”. Il giorno dopo, 29 giugno, Grillo è con Aldo Brancher, sottosegretario forzista alle Riforme: un altro dei politici che, secondo Fiorani, ha ricevuto centinaia di migliaia di euro dalla Bpl. I tre si mettono d’accordo per vedersi nei pressi del Senato. Passa una settimana. Grillo tiene costantemente informato Fiorani dei suoi incontri in Bankitalia. Quando, il 4 luglio, Abn Amro chiede una proroga alla sua Opa, Grillo gli confida di aver appena parlato col governatore e sua moglie.

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Antonveneta, dal “bacio in fronte” ai “furbetti del quartierino”

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