“Molto gioco” a Bologna. Inizia domaniì 27 maggio, alla sala Mastroianni del cinema Lumiere, per poi concludersi domenica 29, la seconda edizione del Far Game: kermesse cross-mediale tra videogioco, cinema, fumetto e nuovi media, ospitata ancora una volta dalla Cineteca di Bologna.

Una tre giorni di incontri, tavole rotonde e postazioni di gioco dove provare le ultime novità del mondo videoludico, l’arrembante strumento con cui l’industria dell’intrattenimento sta costruendo un nuovo immaginario culturale di massa.

“Far Game 2011 non propone un’idea del videogioco pensato come ambiente di nicchia, nerd o geek”, spiega la professoressa Giovanna Cosenza del dipartimento di comunicazione dell’università di Bologna, partner del festival, “perché va ricordato che in termini di ricavi le multinazionali videoludiche hanno superato già da qualche anno quelle dell’industria cinematografica. Nonostante l’industria del videogioco abbia una storia recente, essendo nata attorno alla metà degli anni Ottanta, e nonostante il target di riferimento, i giovani tra i 24 e i 35 anni, che in Italia è solo il 10% della popolazione”.

Decine gli appuntamenti di approfondimento tematico sul mondo del videogame. Tra i tanti che trovate sul sito www.cinetecadibologna.it/fargame2011 segnaliamo la serata Nintendo, dedicata a uno dei titoli più rappresentativi dell’azienda nipponica, The legend of Zelda, che culminerà con la presentazione in anteprima del remake di Ocarina of times, per Nintendo 3DS, che il pubblico potrà giocare all’esterno della sala; la mostra Images from outer space, una collettiva di opere inedite di artisti e illustratori che ha per tema l’estetica videoludica e l’immaginario della fantascienza; l’incontro sullo sviluppo del “mobile gaming”, il videogioco su telefonini e ipad; i piatti da degustare proposti dagli chef di Eat&Play ispirati a Space Invaders, Bubble bobble e Donkey Kong.

Rimane senz’altro stimolante l’incontro-affiancamento di più linguaggi e culture magari con una tradizione storica più radicata come la settima arte: “La centralità del cinema affermatasi all’inizio del secolo scorso è persa”, afferma Gianluca Farinelli che ha messo a disposizione i locali della Cineteca e appoggiato l’iniziativa con convinzione, “nemmeno la tv è più un media centrale. C’è qualcosa di plurale che avanza e si afferma. E saremmo colpevoli se questa pluralità non la guardassimo e analizzassimo cercando di trovarne il senso”.

Far game vive grazie al sostegno della Cineteca di Bologna che con 80mila euro l’anno ha permesso anche lo sviluppo dell’Archivio Videoludico, coordinato da Andrea Dresseno, e al finanziamento di 40000 euro della Fondazione Del Monte di Bologna e Ravenna.

Last but not least: saranno presenti al festival sia un rappresentante di Molleindustria (www.molleindustria.org/it/home) un progetto che cerca di esplorare le potenzialità persuasive del mezzo videoludico e decostruirne la retorica mainstream; sia la presenza di Koala Games e Magic Dreams Games realtà del settore emiliano-romagnolo in forte espansione commerciale.

Articolo Precedente

Discarica abusiva e 400.000 chili di amianto scoperti all’ex Cemar di Maranello

next
Articolo Successivo

Ecco la squadra di Merola
Resta fuori solo Cevenini

next