Il sindaco di Palermo Diego Cammarata

Il sindaco Pdl Diego Cammarata deve essere processato. Il primo cittadino di Palermo è stato rinviato al giudizio dal Gup, Gioacchino Scaduto, per abuso di ufficio e truffa. La vicenda che lo riguarda è quella che a settembre del 2009 viene scoperchiata dalle telecamere di Striscia la notizia, il tg satirico di Antonio Ricci su Canale5. La giornalista Stefania Petyx, scopre che l’inquilino di palazzo delle Aquile è proprietario di una barca, ormeggiata nel bellissimo molo del porticciolo dell’Acquasanta a Palermo e scopre che lo skypper e manutentore della lussuosa imbarcazione è un operaio della società del Comune di Palermo, la Gesip. Qualcosa però non quadra, perché il signore fa lo skypper durante l’orario di ufficio. In pratica per il comune è un assenteista. L’uomo si chiama Franco Alioto e anche lui è stato rinviato a giudizio per truffa.

Riepiloghiamo allora i fatti. La cronista di Striscia segue la vicenda a puntate, dando conto delle effettive presenze dell’operaio per il Comune. Petyx documenta che Alioto pur non essendo presente al posto di lavoro come giardiniere nella riserva Reale della Favorita, viene regolarmente stipendiato dall’amministrazione pubblica comunale.

La giornalista insegue Cammarata per giorni, ma non riesce mai a incontrarlo per ‘improrogabili impegni del sindaco’. Il caso è su tutti i giornali. Il primo cittadino è costretto a diramare un comunicato alla agenzie di stampa, dichiara che la barca è di proprietà dei figli. Si scopre anche che lo ‘skypper ha il compito di noleggiare in nero l’imbarcazione. Cammarata tenta, maldestramente, di difendersi anche su questo. “Sono totalmente all’oscuro del noleggio in nero”, afferma.

Striscia, però, manda in onda altri filmati, l’operaio della Gesip sostiene che il sindaco sarebbe sempre stato a conoscenza dell’affitto in nero dell’imbarcazione. Secondo il pm Laura Vaccaro, Cammarata avrebbe distratto” il giardiniere dal suo lavoro alla Gesip per impiegarlo come skypper noleggiatore. Oggi il rinvio a giudizio. L’udienza è fissata per il 30 ottobre prossimo davanti alla terza sezione del tribunale di Palermo. Nella stessa vicenda, il Gup Gioacchino Scaduto ha condannato, invece, a due anni, col rito abbreviato, il direttore della Gesip, Giacomo Palazzolo, accusato anche lui di abuso d’ufficio e colpevole del fatto che l’effettiva presenza in servizio del dipendente non venisse mai controllata. Ma non è tutto, perché il Gup ha disposto un risarcimento di 30mila euro in favore del Comune di Palermo che si era costituito parte civile e di 22mila in favore della Gesip. Cammarata, alla notizia del rinvio a giudizio, questa volta si fa trovare, e dichiara: “Nel dibattimento so per certo che dimostrerò la mia totale estraneità alla vicenda”.

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