Il Senato ha approvato, in seconda lettura senza modifiche, il decreto legge cosiddetto ‘Anti scalate’ emanato in relazione alla vicenda Lactalis Parmalat. Il testo, approvato con 134 sì, 12 no e 116 astenuti, è diventato legge. Hanno votato a favore i partiti della maggioranza, contro l’Idv, mentre si sono astenuti Pd, Udc-Svp-Autonomie.

Le opposizioni hanno sottolineato che il decreto varato per evitare che Lactalis potesse scalare la Parmalat è diventato, peraltro, “inutile” dopo che il colosso francese ha lanciato l’Opa su Parmalat.  Il provvedimento consente lo slittamento, da 120 a 180 giorni dalla chiusura dell’esercizio 2010, dei termini per la convocazione dell’assemblea annuale, anche qualora tale possibilità non sia prevista dallo statuto, in favore di società quotate che hanno l’Italia come Stato membro d’origine, investite dall’obbligo di pubblicare alcune relazioni finanziarie a cadenza periodica (relazione finanziaria annuale, semestrale, resoconto intermedio di gestione).

L’approvazione del Senato è arrivato nello stesso giorno in cui il Tar del Lazio ha respinto la richiesta di sospensione dell’Opa lanciata da Lactalis su Parmalat. Lo ha deciso il consigliere delegato della I sezione, Roberto Politi, respingendo la richiesta del Codacons e dell’Associazione Utenti servizi finanziari, bancari e assicurativi. Per il Tar del Lazio la questione dell’Opa lanciata da Lactalis su Parmalat è meritevole di una valutazione del tribunale in sede collegiale. Ragione questa per la quale è stata fissata per il prossimo 8 giugno l’udienza davanti alla prima sezione. Alla base del ricorso del Codacons e dell’Associazione Utenti Servizi finanziari, bancari e assicurativi, c’è la ritenuta violazione dei principi del Testo Unico della Finanza e del Regolamento emittenti, e le carenze sul fronte della trasparenza che non consentirebbero scelte consapevoli per nessuno dei soggetti coinvolti nell’Opa: investitori, Parmalat, parti sociali e consumatori.

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