Risultato scontato a Bologna con l’entusiasmante vittoria al fotofinish di Virginio “Brenson” Merola. Essere eletto subito o tra quindici giorni non avrebbe cambiato niente, il sindaco è lui e qui a Bologna lo sapevamo già tutti, mica come a Milano di cui ai petroniani bolognocentrici interessa ben poco.  Gli umarells, le zdaure, i fedelissimi di tutte le età con o senza il naso tappato lo hanno votato in massa per paura della Lega, un partitino sopravvalutatissimo che in città fa un misero 10,72%, un elettorato composto da ecs cinni scurzoni , amanti del barbechiù che non hanno ancora avuto il coraggio di andare a vivere nell’interlend (non nei quartieri di Casalecchio o di San Lazzaro, parlo d’altro e avete capito di cosa) perché sanno come peggiorerebbe la qualità della loro vita, perennemente a bordo di automobili per andare e tornare dal lavoro e per fare qualsiasi cosa.

Altro che i pancabbestia, il degrado, i vraiters, il CIVIS, i tornelli, Aiutami signore che sono messo male o il venditore nero di favole africane dagli occhi smisurati. E si sfogano nell’urna votando la lega. Sono scelte e vanno rispettate, ma anche no.

Il demonio da abbattere del pidì, il Bin Laden al ragù era Manes Bernardini, il classico ragazzo pasta e fagioli della porta accanto della villetta a schiena dell’interlend (infattis micas vives a Bolognas Manes) che osa opporsi allo strapotere umarellico e addirittura ai fighetti del quartiere Santo Stefano del Pidielle, partito ben più pericoloso della Lega (infatti ha preso il 16,60%) . Ovviamente Manes ha persos e la pagherà tuttas, la pagherà caras.

Nemicissimo dell’elettorato brensoniano era l’astensionismo, una massa di individui non votanti pari al 27,2% (senza contare 3.574 schede nulle e 1.702 bianche) della popolazione tortella, il secondo partito della città di cui non parla nessuno perché è meglio non parlarne e va bene così a tutti quanti, anche al Movimento 5 Stelle, quelli ispirati agli alberghi strafighi, gli unici capaci di catturare le simpatie e i voti dei borderlain, degli adultolescenti e dei maicresciuti dai venti ai quarantacinque anni. Obiettivo: rompere i maroni in consiglio comunale, filmare e mettere on lain le varie amenità che non mancheranno. Molto 2.0, molto popolo di Iutiub, molto Paperissima, molto Iene. Staremo a vedere con le mani dietro la schiena il loro operato.

Degli altri aspiranti a un posto di lavoro a tempo determinato non stiamo neanche a parlarne, hanno perso tutti e qualcuno dovrà trovarsi un impiego, pazienza. Almeno ci hanno provato. Fine.

Ha vinto Virginio “Brenson” Merola, è lui il sindaco, è lui quello che ci metterà la faccia, è lui il numero uno, anche se lo sappiamo tutti che il vero sindaco di Bologna è Maurizio Cevenini, un eroe dei nostri tempi. Oltre 10.000 preferenze. Il solito trionfo.

Articolo Precedente

Candidato con Lega e Pd in due città diverse: gli elettori lo bocciano di qui e di là

next
Articolo Successivo

M5S, guida per opinionisti negligenti

next