A Trieste su una cosa tutti i candidati sindaco concordano: la bora di ieri ha tenuto l’elettorato a casa. Così si spiegherebbe un’affluenza del 56%, venti punti in meno rispetto alle politiche del 2006. Il dato certo, comunque, è che il Pd è il primo partito in città con il 22% e che il candidato della sinistra Roberto Cosolini ha superato il 40,8%. A scendere in campo uniti si vince? “Il fatto di essersi presentati insieme con un programma chiaro ci ha premiati – dice Cosolini – abbiamo dimostrato ai cittadini che siamo più affidabili rispetto a chi invece litiga da mesi”.

Il riferimento è all’altra parte della barricata: nel centrodestra i candidati sindaco sono scesi in campo tutti da soli, dopo aver visto fallire ogni tentativo di accordo, in un gioco di “se entra lui non entro io”. Forza Nuova, Lega Nord, Fli, Pdl, Udc: ognuno ha corso con il suo candidato. “Sapevamo che la scelta di andare al primo turno divisi avrebbe comportato un secondo turno in salita”, dice il deputato Roberto Antonione, candidato del Pdl che ha ottenuto il 27,8%.

E ora, si troverà un accordo? “La scelta di scendere in campo divisi è stata dettata più dalle vicende nazionali che da noi. Ha deciso Roma più che Trieste – dice Antonione –. La destra qui ha dimostrato per anni di saper fare un ottimo lavoro, sia alla Provincia che al Comune, per cui sono sicuro che al secondo turno troveremo una soluzione. Da parte mia c’è la più completa disponibilità”.

Fossero tutti disposti a dimenticare i rancori del passato, Cosolini sarebbe in difficoltà. Anche perché il candidato del Movimento 5 Stelle, Paolo Menis, che si dice “soddisfattissimo del 6 % raggiunto”, ha già fatto sapere di non avere intenzione di allearsi con nessuno legato al vecchio modo di fare politica. E il centrodestra pare si ricompatterà. Il candidato della Lega Nord Massimiliano Fedriga, che dall’1,41% delle scorse amministrative e dal 5% delle politiche 2008 ha raggiunto oggi il 6,7%, si dice già pronto a dialogare con Antonione, nonostante al primo turno avesse deciso di scendere in campo da solo, per paura di trovarsi nella stessa squadra con Fli. “Vedremo se Antonione accetterà il nostro programma e vedremo chi saranno i nostri compagni d’avventura, ma farò di tutto affinché non vinca la sinistra”. E con Antonione forse ci sarà anche il candidato di estrema destra Franco Bandelli, se sarà disposto ad abbandonare una lunga storia di inimicizia con Antonione pur di non far arrivare la sinistra al Comune, cosa che non succede dai tempi di Riccardo Illy.

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