“Dove Berlusconi è andato a fare campagna elettorale ha portato una ulteriore punta di volgarità. La volgarità è diventata la sua bandiera”. Così l’ex premier, Romano Prodi, rompe il suo silenzio politico durato anni. A sorpresa, l’ex leader del centrosinistra – l’unico che ha battuto per due volte Berlusconi alle elezioni – ha preso parte ieri sera a Bologna al comizio di chiusura della campagna elettorale del candidato sindaco del Pd, Virginio Merola. Accolto dall’applauso delle circa diecimila persone raccolte in piazza Maggiore, Prodi ha continuato: “Di questa volgarità sento la vergogna in tutti i Paesi del mondo. Dobbiamo riscattarci: perché colpisce la nostra vita ed il futuro di tutti noi italiani”.

Poco prima, a La Spezia per una lectio magistralis, l’ex premier si era rifiutato di fare pronostici sull’esito delle elezioni, con un diplomatico “vinca il migliore”. Ai giornalisti che gli chiedevano quando riprenderà il comando del centrosinistra aveva risposto: “Sono pensionato e nonno felice, quindi…”. Poche ore dopo, invece, l’intervento a Bologna, che ha oscurato persino il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, con lui sul palco.

“Bologna deve prendere nel suo futuro decisioni importanti e c’è bisogno di una maggioranza forte e chiara sin dal primo turno”, ha spiegato Prodi nel suo intervento a sostegno del candidato Pd. Davanti a una piazza nostalgica, l’ex premier ha così concluso con un incitamento: “Non dobbiamo avere paura di essere sopraffatti”.

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