A Milano un gruppo di ragazzi ha creato Twww.tv. Non hanno bisogno di nessuna frequenza. Trasmettono in alta definizione attraverso Internet. Nata nel 2007 come Streamit, la nuova “browser tv” non ha tempi di caricamento dei video, ha ideato lo zapping istantantaneo dei suoi 181 canali, mette a disposizione l’applicazione Wand per cambiare trasmissione attraverso un cellulare Bluetooth, danno voce alla buona informazione e alle associazioni di volontariato, e soprattutto – questa è la vera novità – predicano la tv “oggettiva”: cioè l’esatto opposto della televisione berlusconiana che mira a creare una “percezione della realtà” soggettiva, attraverso l’uso abile di tecniche psicologiche manipolative.

Nel 2011 hanno lanciato la nuova versione connessa a Facebook in full screen e hanno raggiunto i 3 milioni di utenti unici al mese. Entro la fine dell’anno i canali disponibili saranno 500 e si sono messi in testa di raggiungere i 7 milioni di fatturato. La nuova piattaforma è stata lanciata in anteprima mondiale in Messico il 2 febbraio scorso, per festeggiare l’accordo di partnership tra José Sulaiman, presidente della Wbc (World Boxing Council) e Gianni Armetta e Federico Luzi, gli ideatori di Twww.tv, per trasmettere i più importanti incontri di boxe e le dirette mondiali più prestigiose. E tra pochi giorni sarà anche visibile su tutti i device connessi ad internet: televisori, decoder, bluray, tablet, iPad, iPhone, tutto il mondo Android.

In Italia abbiamo un roba del genere? Ebbene, sì. E meno male, aggiungerei.  La tv berlusconiana, commerciale e persuasiva, è destinata a morire. Per un semplice motivo: il processo informativo si sta spostando in Rete, cioè su un mezzo basato sul concetto di “condivisione”. Le notizie sono trasmesse da molti utenti verso molte direzioni. E presto sostituirà il vecchio concetto di “trasmissione della realtà” emessa da un unico soggetto (l’imprenditore televisivo) verso un ampio pubblico di spettatori passivi. E quindi Twww.tv è quanto di più avanzato c’è nel mondo della televisione on line, sul piano internazionale, ed è un progetto tutto italiano. Per ironia della sorte l’ipnosi televisiva berlusconiana che ha incantato gli italiani per 20 anni è partita proprio da Milano. E forse da questa città nascerà il futuro della televisione: intelligente, orientata ai valori e alla cultura, e con una informazione senza bavagli.

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