Nel quartiere Fuorigrotta poco dopo le 16 iniziano ad arrivare i primi autobus di “turisti del consenso”. Sono le truppe cammellate che il Pdl ha convocato, da ogni parte della Campania, per il comizio di Silvio Berlusconi, questo pomeriggio alla Mostra d’Oltremare. Non importa che siano napoletani, che possano votare per il candidato sindaco Gianni Lettieri: l’importante è che il Teatro Mediterraneo sia colmo di gente.

L’ultima volta, un anno fa per le elezioni regionali, fu un vero flop: la sala era decisamente più piccola e vuota almeno la metà. Per l’appuntamento di chiusura della campagna elettorale per il Comune di Napoli Berlusconi ha preteso il bagno di folla delle grandi occasioni: per questo, nei giorni scorsi, l’ex sottosegretario Nicola Cosentino ha scritto ai sindaci e ai parlamentari di tutta la regione, intimandogli di non mancare. È un ordine di Nick ‘U Mericano da Casal di Principe. Arrivano da tutte le parti, attraversando una città e un quartiere dove i sacchetti di spazzatura lungo le strade si contano a metri lineari non più a peso.

Il bollettino ufficiale distilla cifre spaventose: 3200 tonnellate di rifiuti sparse in tutta Napoli, senza distinzione di aree e ceti. Le temperature estive moltiplicano il cattivo odore, la presenza di ratti e insetti e i rischi per la salute, specie per i bambini. È dramma munnezza ovunque in città, con roghi e blocchi stradali dalla periferia al centro. Ieri alla Riviera di Chiaia, una delle più belle promenade d’Europa, un manipolo di cittadini esasperati aveva inscenato un blocco stradale ribaltando cassonetti e bloccando per 4 ore la città. “Domenica non voteremo” ha urlato uno di loro: un partito, quella degli astensionisti, che mai come questa volta rischia di incassare una solida maggioranza relativa a Napoli.

Tutto questo mentre Silvio Berlusconi dichiarava che “fino a quando ci sarà un solo mucchio di immondizia per le strade, i cittadini non pagheranno la tassa sui rifiuti”. L’ennesimo annuncio a effetto, dopo che l’invio dell’Esercito una settimana fa “per riportare Napoli nella civiltà” non era servito praticamente a nulla. Promesse, solo promesse: visto che, dopo tre anni di cura Berlusconi-Bertolaso-Cesaro, a Napoli la situazione rifiuti è palesemente peggiorata. Ma abolire l’odiato balzello è impossibile, a meno che il Governo non decida di stanziare per Napoli ogni anno i 150 milioni di euro che il Comune perderebbe col mancato pagamento della TARSU. Non accadrà, anche perché la Lega non lo permetterebbe. Come si opporrà – lo ha già annunciato – alla moratoria sugli abbattimenti di case e ville abusive in Campania: l’ennesimo disperato spot elettorale del Cavaliere, che sente odor di sconfitta all’ombra del Vesuvio. Il candidato prescelto da Gianni Letta, l’ex presidente degli industriali partenopei, Gianni Lettieri, non scalda gli animi dei partiti che lo sostengono, ha contro di sé buona parte di Confindustria e non attrae gli indecisi: in una parola, non sfonda al primo turno.

E il ballottaggio, Berlusconi lo sa bene, sarebbe una gran iattura: perché polarizza lo scontro e diventerebbe un referendum sull’operato del Governo, che aveva costruito un ampio consenso nei primi mesi del mandato proprio sull’emergenza rifiuti e rischi di, oggi, affogare miseramente tra i sacchetti di Napoli.

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