Copertina Misfatto 8 maggio di Paolo Aleandri

Se nelle difficoltà l’Italia dà il suo meglio, nelle guerre fa spettacolo. In questa libica, avanspettacolo. Il canovaccio è quello tradizionale per la nazione: ci si allea con un puzzone, lo si molla (come si fa con gli amici) nel momento del bisogno, si litiga tutti contro tutti per stabilire chi è più figlio di puttana. I fatti: Berlusconi bacia Gheddafi; la Francia attacca Gheddafi; Cicchitto attacca la Francia e “la Repubblica” (il giornale, all’altra ci pensa il capo) e dichiara “c’è una linea Mauro-Sarkozy…”; Berlusconi molla Gheddafi, il suo organo riproduttivo (che qui chiameremo “maggioranza”) molla Gheddafi.

A quel punto si sveglia Frattini, l’Italia (come ha già fatto la Francia e forse Ezio Mauro) riconosce il “Consiglio nazionale di transizione“, espressione dell’opposizione a Gheddafi, guidato dall’ex Ministro della giustizia di Gheddafi, Mustafa Abdul Jalil. Chiaro? Bene: si muove la Nato, l’Italia si associa ma non vuole bombardare, gli aerei sorvolano la Libia e i piloti fanno “bum” con la bocca. Poi, ricordando che dal 1928 al 1931 l’aviazione italiana fece strage di libici con il primo bombardamento aereo di civili della storia, si attacca anche noi, ma senza cattiveria.  Bossi, la sora Padania che rinnova la grande tradizione del teatro dialettale di Baseggio e Govi, si storce perché ammazzare costa soldi e poi ci invadono i negri, che sbarcano a Lampedusa, isola-dependance della villa di Berlusconi, ma poi vogliono andare tutti a Milano a fregare il lavoro ai disoccupati. Scoppia la guerra per la guerra fatta per portare la pace in Libia.

Visto che la maggioranza è divisa, si divide anche l’opposizione (che soffre contemporaneamente di invidia del pene e dell’utero) tra pacifisti per la pace senza guerra e pacifisti per la guerra per la pace. In qualsiasi altra nazione, una situazione senza vie d’uscita. Ma si trova la “quadra“, sostantivo inesistente che sigilla una soluzione surreale. E dunque, la Camera approva una mozione della maggioranza, una del Partito Democratico ed una del Terzo Polo. Fine della guerra per la guerra per la pace. Applausi, mugugni, sordi.

Sipario.

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Il Misfatto, 8 maggio 2011

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