La più grande community italiana di psicologi (Psycommunity) organizza la quarta edizione del MIP: Maggio di Informazione Psicologica. Con piacere ospitiamo nel nostro blog questa iniziativa dalle notevoli proporzioni: 1000 professionisti, in 66 città italiane, aprono i loro studi per tutto il mese di Maggio, con la possibilità di prenotare gratuitamente un incontro con uno degli psicologi aderenti; è inoltre previsto l’accesso gratuito ai 550 incontri informativi che si terranno secondo un fitta agenda consultabile qui. L’iniziativa ci pare meritevole anche perché viene promossa dal basso, ed è organizzata con mezzi propri.

La Dott.ssa Stefania Tucci, Psicologa, psicoterapeuta, portavoce di MIP, da noi interpellata, ci racconta qualcosa di questa iniziativa: “Vorremmo cercare di arrivare quanto più vicino possibile alle persone, con una sorta di ‘psicologo di quartiere’, per imparare a conoscersi e per abbattere le barriere culturali che nel nostro paese ancora resistono. Uno degli obiettivi della Comunità europea è proprio la lotta alla stigmatizzazione della sofferenza psichica. L’Italia in questo è molto arretrata, andare dallo psicologo da noi significa essere “matti”, e di conseguenza le persone provano a risolvere da sole i loro problemi”.

Difficile perciò pensare in Italia allo psicologo nelle sue funzioni che invece all’estero gli vengono da tempo riconosciute: come facilitatore, co-pensatore, consulente, mediatore, ricercatore, ed infine come clinico, per un’infinità di situazioni quotidiane, lavorative, istituzionali, familiari e personali, di tutti i giorni, non necessariamente connotate come “patologiche”, come tendenzialmente rappresentato da un diffuso immaginario fuorviante.

Nonostante i 150 anni di tradizione sperimentale in psicologia e i quasi 120 dal primo lavoro di Freud, molti di noi lo psicologo non lo conoscono ancora, ne diffidano e lo considerano ancora come lo “strizzacervelli”, una specie di vice-medico al quale rivolgersi perché si è un po’ matti, o una specie di mago che indovina e manipola le persone. Una dispercezione collettiva tutta italiana che rende necessaria un’iniziativa come MIP.

In Italia – prosegue la Tucci – è dimostrato che chi va dal medico di base nella metà dei casi è portatore di un disagio psicologico, ricevendo come terapia solo psicofarmaci, o screening medici inutili, interventi inadeguati rispetto al problema manifestato. È stato calcolato che almeno il 20% della popolazione adulta una volta nella vita accusa problemi psicologici, ma solo il 3% di questi si rivolge ai servizi sanitari pubblici e solo il 5% degli italiani entra in contatto con uno psicologo nel corso della propria vita.

Questi dati dimostrano che in Italia non si conosce ancora l’esistenza di un professionista in grado di intercettare questioni di natura psicologica. Sembra inverosimile, ma ancora oggi appare difficile stabilire la natura psicologica o la componente psicologica delle varie esigenze (salute, comportamento, relazioni, disagio lavorativo o sociale, istituzionale, politica, etc.) e sapere della presenza di un esperto specifico, normato da un Ordine professionale, in grado di fornire un aiuto specialistico per aspetti diffusissimi come: prevenzione per alcol, droga, suicidio, rischio psicosociale sul lavoro, mediazione familiare, bullismo, comportamento alimentare, problematiche affettive, difficoltà sociali, ansia, panico, depressione, nuove dipendenze, maternità, problemi di coppia, problemi scolastici, problematiche educative, intergenerazionali, genitoriali, problemi psicosomatici, eccetera (qui un sintetico repertorio dello psicologo).

Il MIP prevede una miriade di iniziative culturali oltre alla possibilità di prenotare uno psicologo gratis per un’ora. Come mai? “Il MIP si rivolge in maniera privilegiata ai cittadini comuni, per fare chiarezza sui vari argomenti psicologici, che possono rivolgersi a noi in maniera anonima. Proprio per paura dello stigma sociale le persone preferiscono venire a iniziative di tipo culturale piuttosto che andare a un colloquio. Lo slogan di quest’anno è: lasciati suggerire un’alternativa, per imparare a documentarsi.

Per tutto Maggio dunque una buona occasione con il MIP per farsi un’idea più precisa di chi è e che cosa fa veramente lo psicologo e soprattutto per conoscerlo direttamente.

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