La vetrina di Marc Jacobs al Village, quartiere di New YorkIeri sera, mentre camminavo al Village, la mia attenzione è stata attirata dalla vetrina di Marc Jacobs, stilista che amo molto ma dal quale mi mantengo, forzatamente, alla larga, soprattutto quando vado in giro con la mia carta di credito.

La vetrina era allestita come il set di uno di quei matrimoni all’aperto che si vedono nei film, sedie da un lato e dall’altro e nel mezzo la coppia felice: due donne, vestite con la collezione primavera estate, ovviamente. Sulla vetrina poi, mi sono accorta avvicinandomi, la scritta: “Sei invitato. Marc Jacobs richiede il tuo supporto per l’eguaglianza matrimoniale a New York” (praticamente il matrimonio fra coppie gay).

La mia mente ha immediatamente sorvolato l’oceano giungendo fino all’orecchio del ministro Giovanardi per implorarlo di intervenire con la sua bacchetta fustigatrice anche qui a New York. Insomma, mica si può uscire, la domenica pomeriggio, peraltro nel giorno della festa della mamma, e imbattersi in cose così raccapriccianti? Ma lo sa o no Marc Jacobs che il nostro ministro non ha avuto paura nemmeno di due colossi come Ikea e Eataly, figuriamoci se si preoccupa di uno che fa vestitini e accessori?

Caro Giovanardi, la prego, venga a New York e importi un po’ di sani valori familiari che qui sono davvero impazziti e ci credono davvero, in questa cosa assurda che persone dello stesso sesso possano amarsi al punto da volersi sposare.

Nella foto, vetrina di Marc Jacobs al Village, quartiere di New York. Per ingrandire clicca qui

Articolo Precedente

Il mito della pericolosità dei sofferenti psichici

next
Articolo Successivo

Alemanno, i campi rom
e i diritti negati

next