Francesco Saverio Borrelli, ex capo del pool Mani Pulite ed ex procuratore generale di Milano

Definire i magistrati ”cancro e metastasi” è “una trivialità da strada”. Lo ha detto Francesco Saverio Borrelli, ex capo del pool Mani Pulite ed ex procuratore generale di Milano, presente al palazzo di giustizia milanese al termine della cerimonia in ricordo di Giorgio Ambrosoli, Emilio Alessandrini e Guido Galli, avvenuta nell’ambito della giornata della memoria nell’ambito del terrorismo.

Borrelli, rispondendo alle domande dei giornalisti, ha osservato che dal 2002 ad oggi, cioè da quando all’inaugurazione dell’anno giudiziario pronunciò il suo famoso “Resistere, Resistere, Resistere”, “si resiste meno, la pubblica opinione è debole e forse non esiste più nemmeno”.

L’ex capo del pool ha poi voluto sottolineare come nessuno dei rappresentanti delle istituzioni presenti oggi pomeriggio abbia preso le distanze dalle parole del premier: “E’ schizofrenico. Sono stupito che nessuno dei presenti lo abbia sottolineato. Se ci fosse stata una più precisa separazione di responsabilità rispetto a quello che e’ il loro capo in testa, sarebbe stato meglio. Sarebbe stato doveroso – ha proseguito – prendere atto che poco prima il loro referente di maggioranza ha detto certe cose”.

“Forse – ha proseguito l’ex procuratore generale di Milano – e’ stato un errore dell’associazione nazionale magistrati offrire un palcoscenico a personaggi che non se lo meritano”. A chi gli ha ricordato che questa mattina il premier ha parlato di “pm cattivi” e “giudici buoni”, Borrelli ha detto che è “una stupidaggine, perché i giudici che sono buoni sono quelli che hanno applicato la prescrizione, ma ci sono giudici che lo hanno rinviato a giudizio, quelli delle indagini preliminari, e sono giudici anch’essi e che hanno partecipato al complotto”.

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