“Caro Signor Lettieri candidato, Lei è stato capace, cosa che sembra solo pochi sanno, di far sprofondare l’Alta Irpinia nello sconforto più assoluto”. E’ l’incipit della lettera aperta al candidato sindaco Pdl di Napoli, sottoscritta da 214 lavoratori della Cdi Surl che a partire dal 5 maggio cesseranno di avere la cassa integrazione e si avvieranno mestamente verso la messa in mobilità e la disoccupazione di fatto. Ed anche se non è più Lettieri il ‘padrone’ dell’azienda fallita, gli operai e i lavoratori della Cdi, spalleggiati dal sindacato Filctem-Cgil, non hanno dubbi nell’indicare in lui l’unico responsabile del loro imminente licenziamento. Una delegazione di lavoratori Cdi parteciperà allo sciopero Cgil a Napoli, nel tentativo di sollevare attenzione sulla vicenda.

La Cdi Surl è, anzi era, un’azienda tessile di Calitri, in provincia di Avellino. Fino al 2009 di proprietà dell’imprenditore ex capo di Confindustria Napoli, attraverso la Manifatture Cotoniere Meridionali (Mcm). A settembre 2009 la Mcm, in piena crisi del settore tessile, ha ceduto le sue quote a un’altra società, la Gersvin, che in seguito è stata messa in liquidazione. Il tessuto azionario della Gersvin era infarcito di soci che hanno avuto o hanno stretti rapporti con Lettieri e compaiono tra i dirigenti delle aziende del candidato sindaco. Pochi anni prima la Cdi aveva tentato di rilanciare le proprie attività attraverso un accordo con un gruppo messicano, ma il piano non era andato in porto. Nel 2009, pur essendo uscito ufficialmente dalla società, Lettieri presentò un nuovo piano di riconversione che puntava all’ingresso nelle energie alternative e al salvataggio dei posti di lavoro. Tutto illustrato in una conferenza pubblica in Irpinia che i lavoratori Cdi ricordano con rabbia: “La invitiamo a rispondere pubblicamente dicendoci che fine ha fatto il progetto di riconversione industriale e riqualificazione professionale da Lei consegnatoci come per fatto compiuto”.

Gli operai avellinesi sono i primi a essere convinti che questa vicenda non avrà ripercussioni sulla carriera politica di Lettieri: “E’ anche possibile che lei sia eletto sindaco dell’amministrazione partenopea – scrivono – anche perché non crediamo che i suoi avversari saranno capaci di metterla in crisi, sul come lei ha fatto “l’imprenditore” coi soldi pubblici”. “Perché – chiosano – tutti fanno così, tutti colpevoli nessun colpevole”.

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