Il premio è finalmente arrivato. Per i trasformisti opportunisti di professione, attività in cui Napoli e la Campania eccellono, si sono spalancate le porte del governo Berlusconi. O davvero credevate che politici come i napoletani eletti nel Pd Bruno Cesario e Riccardo Villari, neo sottosegretari all’Economia e ai Beni Culturali, che collezionano casacche come fossero tappi di birra, erano entrati in maggioranza salvando B. dalla sfiducia solo perché mossi dall’idea nobile e disinteressata di dare “stabilità al Paese in un momento di crisi come questo”?

Diciamolo senza timore di essere smentiti: a certi politici l’unica stabilità che sta a cuore è la loro. La stabilità di un seggio parlamentare. Di una nomina nel governo. Di un lauto stipendio lavorando tre giorni alla settimana. Di una ricca pensione con pochi anni di contributi pagati coi soldi pubblici dopo appena una legislatura. Di una ricandidatura blindata. In quale partito non ha importanza. L’importante è saltare sul carro giusto al momento giusto. Ed in questo i napoletani sono maestri. Non c’è classe politica più voltagabbana di quella che pascola ai piedi del Vesuvio, tra una clientela e l’altra.

Perché qui il trasformismo è diventato un’arte sopraffina. Qui, negli enti locali, si vedono cose che gli umani possono solo immaginare. Qui assessori di giunte di centrosinistra si candidano nel centrodestra senza nemmeno avere la decenza di dimettersi prima dell’ufficializzazione delle liste. E’ accaduto alle elezioni provinciali di Napoli nel 2009. Sempre a Napoli ci sono consiglieri comunali che riescono a cambiare fino a otto partiti durante una sola consiliatura. Passando con tale rapidità dalla destra alla sinistra e ritorno che probabilmente nemmeno loro ad un certo punto si ricordano dove stanno. Qui infine ci sono politici che da consiglieri comunali di una città sostengono una maggioranza di centrosinistra, e poi in una città limitrofa vanno a fare gli assessori di una giunta di centrodestra. E’ accaduto tra Napoli e Cercola, e chissà, potrebbe ricapitare, perché il protagonista di questa simpatica vicenda si è ricandidato: nel 2006 venne eletto nei Comunisti Italiani, ora ci riprova in Alleanza di Centro, partito alleato del Pdl.

In ogni caso, onore a B. e ai sacri valori che sta propugnando in campagna elettorale. Pochi giorni fa, ha reintegrato nel Consiglio regionale campano due condannati per reati gravi, uno dei quali per fatti di camorra. Ora premia due trasformisti napoletani. Napoli sentitamente ringrazia. E’ bello vedere valorizzate le eccellenze del proprio territorio.

B.COME BASTA!

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