L’intento, forse, è quello di evitare una competizione elettorale drogata. O, più semplicemente, un modo per portare avanti una campagna elettorale ad effetto. Fatto sta che Daniele Corticelli, in corsa per la poltrona di sindaco a Bologna, sostenuto dalla lista civica Bologna Capitale, lancia l’idea del test antidroga per ogni candidato alla fascia tricolore.

E comincia lui, proprio “per dare il buon esempio”. Così, Corticelli si è sottoposto all’’esame tossicologico delle urine, in grado di rivelare tutte le più comuni sostanze stupefacenti. Il risultato (scontato) delle analisi sarà reso noto dal candidato fra qualche giorno. Intanto, Corticelli spiega che si tratta di “un gesto doveroso verso i cittadini“, che “devono sapere che il loro sindaco, quando prende qualche decisione, la prende in piena autonomia e non sotto l’effetto di qualche sostanza”. Non solo, il candidato a sindaco di Bologna Capitale propone che l’intera Giunta e il Consiglio comunale si sottoponga al test con cadenza annuale. “Fatti, non parole”, almeno in questo caso, non sembra lo slogan adatto.

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