Il metrò, il tram, il trammetrò, il servizio ferroviario metropolitano, la complanare, la trasversale di pianura, il passante nord…

Il completamento della tangenziale a sud sotto la collina e gran parte in galleria, la nuova stazione di Bofill, no, ora quella di Isozaki, il CAAB, la nuova fiera, l’aeroporto va bene così, no meglio sarebbe altrove, la città metropolitana…

Quanti progetti rimasti tali! La città è molto creativa: decide, annuncia, si pente e tutte le volte riparte daccapo.

Anche nel 1999, appena eletto, il neo sindaco Guazzaloca partecipò subito a questo festival del “fa e disfa”. Il suo predecessore si era guadagnato il finanziamento per il tram e i lavori avevano già preso il via. E cosa fa, subito, Re Giorgio? Fa disfare l’iniziale adattamento della carreggiata in via Emilia Ponente. Niente più tram. Lui farà il metrò e, al posto del tram tira fuori dal cappello il Civis. Un tram su gomma… tutti i cittadini normali capiscono che è un filobus. L’unico che non se ne accorge è lui con tutta la sua giunta. Deciso fino in fondo. E adesso il tram non c’è, il metrò neppure e la città è alle prese con questo ibrido già comprato e già fuori produzione, le strade in disordine e il traffico in tilt. Viene in mente il terzo canto dell’Inferno. Che fosse tutta la classe dirigente bolognese quella che correva dietro ad una insegna che “girando correva tanto ratta, che d’ogni posa mi parea indegna”?

Ma… diavolo d’un sindaco! Dov’eri? Cosa facevi? La Gabanelli ci prova a stanarlo. L’intervistatore è paziente, ma …

“Ma non lo so io… perché viene a parlare con me? Voglio dire … Se un sindaco sta dietro a tutte le cose che avvia … è fuori dal mondo! Questo è passato all’ATC… noi avevamo delle persone di là e hanno deciso loro … non c’entro io.

Beh , ma cosa dà i numeri? Io sono stato … Intanto da presidente ho fatto un mese e ho preso 10.000 euro. Ah… è quello lì? Eh.. ma io sono stato alla Fiat, voglio dire, io sono stato, … cosa c’entra? Intanto non è una società della Fiat, ma è una divisione e poi io … cosa avrei fatto? Per 10.000 euro che ho preso di stipendio … avrei fatto delle cose … ascolti … lei è venuto in casa mia a dirmi quando ho avuto l’idea di Civis, di Fiat, ma stiamo dando i numeri? Ohu! Ma dico… Ma con chi crede di parlare? Ma con chi crede di parlare?”

Sulla porta di quella città, una scritta: “Lasciate ogni speranza o voi ch’entrate!” Ma non era Bologna, tranquilli, era la porta dell’Inferno.

Che qualcuno si esprima, però, è speranza vana. Messa a dura prova è la pazienza dell’intervistatore.

La fonte delle risorse ormai sono le fondazioni bancarie e del suo presidente, Seculario Nono, “il vero padrone di Bologna” lo definisce la Gabanelli, la città è piccola e i bolognesi conoscono quasi tutto. Ma l’intervistatore no. Così prova a confessarlo.

E il primo peccato… decisamente pubblico, lo sa anche il confessore:

“Aveva giurato fino al grado più alto di venerabile”

Ma lui ammette:

“Le comunico ufficialmente che arrivai al trentatreesimo…Si vede che ero bravo. Chi lo sa?” Poi rassicura: “Sono uscito dalla massoneria dal primo gennaio 86 … uno scrive e dice … io mi metto in sonno … con una lettera”.

Gli altri peccati sono veniali: “Nell’assemblea dei soci … sono appena passato coi senior … si va a donne, si gioca a rubamazzo”… Ma il confessore teme le cattive compagnie e vuol sapere chi frequenta. “Borghesia, insegnanti, medici, industriali … c’è stato un periodo di grande disponibilità durante il quale abbiamo realizzato Genus Bononiae” Lo sa il confessore: un’opera grandiosa e dispendiosa, vuol dire i palazzi piu belli comprati per realizzare un percorso di musei per la città. Ed è un’opera discussa perché i lavori di restauro sono stati affidati anche a parenti e affiliati e perché a Roversi Monaco nessuno dice di no.

Ma le amicizie? Quelli che si candidano a batter cassa?

“Merola è una persona che io ho conosciuto come assessore, per me era un ottimo assessore … naturalmente l’ho frequentato molto di meno… è una persona con cui ho un rapporto di amicizia” … Il confessore, però non fa sconti, non gli sfugge nulla: “Cofferati? lo rimpiango sicuramente come amico, Manes Bernardini è una persona per bene, gli faccio i migliori auguri… fine della storia. Aldrovandi … lo conosco e lo rispetto, Merola lo conosco e lo rispetto, Berselli … lo conosco da tanti anni … anche Carcano conosco”.

“Cosa mi dice di Carcano?” “Assolutamente nulla” … “Abbastanza sconosciuto come personaggio” … “Non lo so” … Ma per chi voterà Seculario Nono? Il voto è segreto! Anche quello è segreto! Comunque… per uno che rispetta!

(to be continued…)