Renzo Bossi punta in alto: dopo avere conquistato uno scranno al Pirellone, il figlio del Senatur aspira ad un posto nella nuova giunta milanese targata Letizia Moratti. La delega sembra fatta su misura: assessore alle Politiche giovanili, un modo per premiare il suo impegno al timone dei Giovani Padani, l’organizzazione giovanile del Carroccio.

Per il momento lui nicchia. Un po’ nega: “Ho preso un impegno con i lombardi in consiglio regionale”, ha spiegato qualche giorno fa durante una festa della Lega a Milano. Però, certo, se proprio glielo chiedessero… Assessore ai Giovani, perchè non lo può fare un cinquantenne”.

C’è da dire che non è la prima volta che il figlio del leader del Carroccio finisce nel tritacarne del toto-assessori. Già dopo l’exploit alle regionali dello scorso anno (Bossi junior raccolse la bellezza di 11.965 preferenze) qualcuno lo aveva candidato per un posto nella squadra di governo di Formigoni. Si parlava di assessorato allo Sport – vista l’esperienza da allenatore della “nazionale” padana di calcio con cui ha vinto la Coppa del Mondo delle nazioni non riconosciute – oppure all’Agricoltura, un altro dicastero da sempre caro alla Lega. Alla fine non se ne fece niente. “Non è ancora il suo turno”, dissero i vertici del Pdl lombardo.

Ma ora le cose sono cambiate. Perchè Berlusconi alle amministrative del 15 e 16 maggio si gioca tutto e Milano sarà, insieme a Napoli, una delle città chiave dello scontro elettorale. Inutile dire che nel capoluogo meneghino la Moratti sia un candidato debole, per di più mai gradito fino in fondo a Bossi, che infatti fino a pochi giorni fa ha fatto campagna elettorale più per il partito che per il candidato sindaco del Pdl. Perciò la pedina di scambio per chiedere un maggiore coinvolgimento a sostegno della Moratti potrebbe essere proprio la promessa di un assessorato al figlio Renzo nella nuova giunta comunale. E infatti la riconciliazione tra il leader leghista e il sindaco dove è avvenuta? Alla festa dei Giovani Padani. Se non è un’incoronazione, poco ci manca.

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