“Berlusconi non è scemo e non vota per far cadere il governo”. Umberto Bossi è così tornato sulla questione delle missioni in Libia che ha provocato una spaccatura nella maggioranza. Stamani il premier aveva rassicurato del fatto che “non ci saranno difficoltà per il governo”. La maggioranza ha trovato una sintesi intorno alla mozione del Carroccio. “Potremmo approvarla integralmente oppure modificarla in parte”, ha detto Silvio Berlusconi. In serata Ignazio La Russa ha confermato la linea della maggioranza: “Conto assolutamente di trovare con gli amici della Lega una linea comune. Gran parte della loro mozione è assolutamente condivisibile”, ha detto. “Ci sono grandi sinergie con la mozione della Lega. Vanno precisati alcuni dettagli non del tutto marginali”, ha aggiunto La Russa, riferendosi, ad esempio, ai criteri di finanziamento della missione. Ma con la Lega, ha concluso, “si potrà sicuramente trovare un’intesa”.

Per l’opposizione la mozione presentata dalla Lega mostra con evidenza la crisi interna alla maggioranza. Il leader dell’Udc, Pierferdinando Casini, bolla il testo del Carroccio come una “buffonata”. Mentre per Italo Bocchino di Futuro e Libertà “alla fine Bossi si calerà le braghe magari per una poltrona da vicesindaco a Milano, oppure lo farà Berlusconi approvando la mozione della Lega e facendo fare una figuraccia all’Italia”.

Eppure le tensioni tra Pdl e Lega sono rientrate. O in procinto di essere risolte. La mozione presentata dal Carroccio, stamani accolta dalla presidenza della Camera e quindi domani in aula con quelle presentate da Idv e Pd, sarà fatta propria dal premier. “Trovo la mozione una presa di posizione ragionevole che si potrà approvare integralmente o modificarla in parte, ma il senso della mozione è da condividere”, ha detto il presidente del Consiglio. Sembrano dunque superati gli attriti che nei giorni scorsi avevano portato il Carroccio a mettere in dubbio la tenuta stessa dell’esecutivo. Ancora ieri, infatti, Umberto Bossi minacciava: “Se Berlusconi non vota la nostra mozione vuol dire che vuol far saltare il governo”.

La tregua appare dunque trovata, non rimane che ufficializzarla. Berlusconi e Bossi dovrebbero incontrarsi oggi a fine pomeriggio, con molta probabilità ad Arcore. Ma è possibile che l’incontro slitti a domani a Roma prima della discussione delle mozioni in aula. Oggi il senatur alle quattro ha riunito i suoi in via Bellerio, nel quartier generale della Lega. Con Bossi presenti il ministro per la semplificazione normativa, Roberto Calderoli, i capigruppo di Camera e Senato, Marco Reguzzoni e Federico Bricolo, la vicepresidente de Palazzo Madama, Rosi Mauro e il segretario della Lega lombarda, Giancarlo Giorgetti e il ministro Roberto Maroni. Poi il senatur potrebbe raggiungere la residenza brianzola del Cavaliere. L’incontro dovrebbe avvenire entro le 20, anche perché il premier stasera ha una cena, prevista da tempo, a villa Gernetto con gli imprenditori. E’ possibile che, considerati i tempi stretti, il vertice tra i due alleati di governo possa slittare a domani quando a Roma comincerà in aula la discussione delle mozioni.

Del resto sulla mozione Lega la discussione è stata comunque portata avanti dai capigruppo parlamentari di Pdl, Carroccio e Responsabili, che si sono incontrati oggi in un vertice a Palazzo Chigi insieme al sottosegretario Gianni Letta e ai ministri Franco Frattini e Ignazio La Russa, i capigruppo del Pdl di Camera e Senato, Fabrizio Cicchitto e Maurizio Gasparri e i vicecapigruppo, Massimo Corsaro e Gaetano Quagliariello. A quanto si apprende la volontà è quella di trovare una mozione condivisa da tutta la maggioranza. Tanto che il gruppo di Iniziativa Responsabile, che intendeva presentare una sua mozione, ha deciso di soprassedere e attendere la riunione prevista per domani. Sarebbe stata individuata inoltre la data entro cui prevedere il termine dei bombardamenti, così come richiesto dalla Lega: entro il 31 luglio. La conferma arriva dal Responsabile Luciano Sardelli: “Stiamo cercando la sintesi delle posizioni, domani decideremo in via definitiva ma la volontà è appunto quella di trovare una comune posizione”. La data del 31 luglio è stata indicata “già da tempo da noi Responsabili, è indicativa ma impegna comunque a rivederci a luglio per riesaminare la situazione”, ha aggiunto Sardelli. Nella riunione a Palazzo Grazioli, ha riferito Quagliariello, “abbiamo fatto delle riflessioni in vista della riunione di domani con la Lega Nord” ma “non abbiamo preso nessuna decisione, quelle saranno prese domani con la Lega”.

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