In tempi di par condicio anche il concertone del Primo maggio si adegua e lo fa facendo firmare una liberatoria ad ogni artista per impedirgli di pronunciare qualsiasi parola sulle imminenti elezioni amministrative e sul referendum del 12 e del 13 giugno sull’acqua pubblica.

Anche il palco che proclama uguaglianza e diritti per i lavoratori cede alla leggi della politica e apre la festa all’insegna delle polemiche per chi come l’attore Ascanio Celestini non vuole rispettare certe imposizioni: “ io non sapevo che si sarebbe verificata questa cosa, mi hanno chiesto di firmare questo foglio e di non proferire parla sulle prossima tornata elettorale, credo che sia un paradosso troppo grosso per una manifestazione di questa portata che ha un significato tanto importante”.

Ma il suo intervento sulla repubblica romana un colpo lo ha messo a segno, quello sul Papa e la concomitanza della beatificazione di Giovanni Paolo che, ‘guarda caso’, dice Celestini: “Non si poteva celebrare in nessuno dei restanti 364 giorni dell’anno?”. Eppure l’evento del Primo maggio non delude la piazza come al solito gremita per i cantanti che animano la giornata di sole romana. L’apertura della kermesse musicale con una versione molto rock dell’inno di Mameli cantato da Eugenio Finardi che ha dato il via alle danze, ricorda il 150mo anniversario dell’Unità d’Italia.

E sull’onda delle celebrazioni del 150mo anche gli interventi di Gino Paoli con una versione rivisitata del Va pensiero, ma soprattutto il grande maestro Ennio Morricone che per l’occasione ha diretto l’orchestra Sinfonietta in un pezzo composto proprio per l’evento Elegia per l’Italia. Una kermesse musicale molto trasversale, dal rock, al pop alla musica classica, per la prima volta presente all’evento del Primo maggio guidato, quest’anno, dal mattatore Neri Marcorè che ha cantato una versione censurata di Immunità e che assieme a Luca Barbarossa ha letto un elenco del ‘perché amo e odio l’Italia’. Tanti messaggi raccolti dagli organizzatori ed inviati sul sito della manifestazione. Tra i motivi più importanti per amare il bel Paese compare proprio la solidarietà agli immigrati con un chiaro riferimento alla situazione di Lampedusa.

Quella di oggi rimane, comunque, la festa dei lavoratori e come fare ad ignorare la disoccupazione giovanile e l’articolo uno che trova spazio sul palco del mega concertone con l’intervento del magistrato Gherardo Colombo che parla di Costituzione e di democrazia, di diritto al lavoro e difesa del diritto al lavoro sicuro: “Quella di oggi è un evento importante che può aiutare a riportare in auge il problema della disoccupazione giovanile, e i problemi seri di questo Paese”. Lo stesso Colombo dichiara a microfoni spenti il suo disappunto per il divieto imposto di intervenire sulle questioni del voto e dei referendum: “Cosa credono che gli Italiani siano un popolo incapace di scegliere cosa fare e come votare a giugno per il nucleare e per l’acqua pubblica. Non si può mettere il bavaglio a certe scelte”.

Ma tra una polemica e l’altra è la musica a farla da padrona con gruppi di diverse provenienze che animano la piazza. L’unico linguaggio capace di unire secondo l’attore Claudio Santamaria che il concertone lo ha presentato due anni fa e che assieme a Sonia Bergamasco, Marco Presta, Carlotta Natoli è stato protagonista di un’ora di prosa dedicata al lavoro e alla storia d’Italia. Anche un video di Camilleri e le vignette di Altan contribuiscono ad animare i cori dei giovani presenti che intonano slogan contro Berlusconi, il nucleare e la privatizzazione dell’acqua.

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