Dopo la puntata di Report che pochi bolognesi hanno visto e che al resto dell’Italia sicuramente è fregato ben poco di problematiche a noi note, ecco un piccolo vademecum senza vie di mezzo dei candidati sindaco di Bologna.

Virginio Merola
E’ il favorito, vincerà lui e non va già bene a nessuno tranne che a se stesso o a chi gli sta vicino. Per la Napoli del nord, il cognome butta bene. Avrà vita dura, un po’ meno di quella del cerbiatto Bambi o di qualsiasi persona che vive di stenti nel terzo mondo, ma dura. Alla bolognese. Fare il sindaco di Bologna è mica facile.

Manes Bernardini
Finchè i bolognesi andranno a vivere nei paesi dormitorio tipo San Giorgio di Piano, Funo di Argelato, Crespellano o altri orrori urbani federalisti, la Lega non vioncerà mai a Bologna. Avrà il voto di molte zdaure che nel segreto dell’urna puniranno il partito democratico che non è più quello di una volta e nemmeno le feste dell’Unità.

Massimo Bugani
Il Movimento 5 stelle poteva sforzarsi di più a trovare un candidato. Ha giocato sulla faccia da bravo cinno dell’ITIS (o di qualsiasi altro istituto professionale) e su tematiche modeste che fanno breccia a chi è andato a vivere nei paesi dormitorio tipo San Giorgio di Piano, Funo di Argelato, Crespellano. Purtroppo questo genere di cinni non ottiene mai la fiducia degli umarells che preferiscono affidarsi a un Merola o a un Bernardini qualsiasi, anche solo per il nome maraglio.

Anna Montella
Non so chi sia e come me, credo tanti altri bolognesi. La sento nominare adesso per la prima volta che sto scrivendo questo posta Sostiene la Destra Storace che non ho idea di cosa voglia dire.

Michele Terra
Comunista da sempre, si candida coerentemente per il partito comunista dei lavoratori. A differenza della Montella l’ho sentito nominare perché faceva il rappresentante del partito comunista degli studenti al Tanari (che era ragioneria). Spacciato in partenza per mancanza di comunisti e di lavoratori votanti, mi piace immaginare un suo successo quando tra una trentina d’anni si candiderà per il partito comunista dei pensionati. Dopo questa bella esperienza, molto probabilmente gli toccherà tornare a lavorare o cercarsi un impiego assunto a tempo indeterminato.

Elisabetta Avanzi
Se non avessimo lavorato insieme ai tempi di quella macsi truffa globale che fu il bum della niù economi, non saprei proprio chi fosse. Come Terra, finita questa avventura con Forza Nuova gli toccherà cercarsi un impiego. Nuovo. Forza, coraggio.

Daniele Corticelli
Molti lo confondono con l’ancormen Francesco Spada di E’ TV, ma è un altro. Nonostante l’aspetto, è giovane, di quei giovani sui quaranta che vanno di moda adesso. Preparato, cordiale, ordinato, potrebbe andare al ballottaggio. L’ho letto in una niusletter che mi ha mandato lui dove c’erano dei sondaggi che dicevano questo. Sarà vero? Vedremo.

Stefano Aldrovandi
Nome e cognome da piazza di Bologna. Butta bene. Una garanzia ariana. Roba che ai bolognesi piace. Sarà. “O così o Aldrovandi” è il suo slogan. Le domande sorgono spontanee “Così come?” “Aldrovandi cosa?”. Anche lui dice che arriverà secondo.

Angelo Maria Carcano
So chi è solo perché conosco sua figlia. Va bene che i bolognesi sono andati a vivere nei paesi dormitorio tipo San Giorgio di Piano, Funo di Argelato, Crespellano o altri orrori urbani federalisti, va bene che qui a Bologna è pieno di meridionali, va bene che qui è la Napoli del nord, ma c’è un limite a tutto. Poi non è neanche pugliese. Carcano dice di essere qui da quarant’anni, Merola dice di essere venuto a vivere qui da cinno nel quartiere Pilastro e anche per questo passato maraglissimo vincerà lui, ma al secondo raund.

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