Il rapporto spigoloso fra Mercedes Bresso e Roberto Cota marca un nuovo episodio di un duello rusticano iniziato durante la campagna elettorale, continuato nelle discussioni e nelle carte bollate del dopo voto e che ora ha trovato il suo campo di battaglia nella vicenda tortuosa del bilancio regionale. L’ ex presidente della Regione Piemonte ha deciso di denunciare l’attuale presidente, Roberto Cota, dopo le dichiarazioni sul presunto buco nel bilancio regionale.

“E’ inaccettabile, non c’è nessun ammanco di 2 miliardi e la mia Giunta le tasse le ha sempre abbassate (abbassando la quota regionale dell’addizionale Irpef ed eliminando i ticket sui farmaci per i redditi fino a 36.151 euro, ndr). Ho dato mandato a un legale di ricorrere alla giustizia penale contro le numerose falsità dichiarate dall’onorevole Cota. Le menzogne ai fini politici hanno un limite – prosegue Bresso – affermare in modo continuativo falsità per cercare di trasformarle in verità è una tecnica criminale che non intendo più accettare. La Giunta Cota sposta il discorso su altri piani per evitare di assumersi le proprie responsabilità e nascondere le conseguenze per il Piemonte del taglio di 500 milioni all’anno effettuato dal ministro Tremonti.”

Ma che ha detto Cota di così grave da scatenare le ire della “zarina” sotto la Mole ? Nella conferenza stampa indetta ieri per dire la sua sulla discussa vicenda del bilancio della Regione Piemonte ereditato proprio dalla Bresso aveva alzato il tiro“Oggi è il giorno dell’operazione verità su come è stata governata la Regione nei cinque anni passati. Grazie ai dati di cui siamo in possesso, possiamo entrare nel merito dei conti regionali con chiarezza e trasparenza. Quando siamo arrivati al governo della Regione il 3 maggio scorso non c’era un bilancio approvato. Abbiamo dovuto chiudere quindi quello presentato dalla Giunta uscente, intuendo già quello che avremmo a breve scoperto: le previsioni di bilancio contenute erano sbagliate, con una sovrastima di oltre 614 milioni delle entrate tributarie, in particolare dell’Irap, a cui è stata sommata una sottostima Iva per poter chiudere la partita. Abbiamo già denunciato gli artifizi contabili a cui era abituata la Giunta Bresso, che il 29 marzo 2010, ad urne ancora aperte, ha cancellato impegni della Regione per oltre 708 milioni: solo così è stato possibile per la Giunta uscente chiudere il bilancio, evitando che il 2009 registrasse un disavanzo. Questo meccanismo scientifico di maquillage è stato perpetrato per anni, ingannando i piemontesi, a cui veniva detto che tutto andava per il meglio”.

Ora la palla sembra passare ai legali dei due politici per derimere le rispettive accuse, mentre siamo molto curiosi di capire come andrà a finire la questione del bilancio sempre più fantasmicamente contestato della Regione Piemonte. Altro che celebrazioni per i 150 anni. Qui la guerra (d’indipendenza ?) è appena scoppiata !

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